
Caro Assessore all'Ambiente del Comune di Lugo, Fiorenzo Baldini, così non va!
Siamo alle solite: di buone intenzioni sono lastricate le vie dell’Inferno!
Dunque, le finalità sono nobilissime: l’educazione stradale rivolta a giovani motociclisti utilizzando fondi europei gestiti dalla Regione.
La realizzazione è pessima poiché pregiudica e privatizza un’area verde e pubblica aumentando l’asfalto e il cemento: un tratto dell’attuale rettilineo verrebbe portato da cinque a dodici metri, senza dimenticare il capannone, pali della luce, reti metalliche di recinzione e (ovviamente!) eventuali telecamere per proteggere le attrezzature.
Lei chiama tutto ciò lavori di adeguamento minimi e (sic!) valorizzazione dell’area verde.
Altra questione fondamentale: la privatizzazione di fatto dell’area.
Come può pensare, caro Assessore, che i cittadini siano contenti di veder trasformato un parco pubblico in una zona riservata a giovani motociclisti e gestito di fatto dalle varie scuole guida o associazioni che si faranno pagare le lezioni per conseguire il patentino (obbligatorio per la nuova legge!)?
Infine, una domanda: perché a Lugo questa struttura che dovrà avere una valenza provinciale (la Regione ha previsto solo un finanziamento per ciascuna Provincia)?
Il Comune di Ravenna, ad esempio, è più popolato e baricentrico rispetto a Lugo.
Infine, se proprio si deve fare a Lugo, “città di mutor”, perché non si valutano aree più adatte e, soprattutto, già cementificate: la zona della Dogana, in primis, quella artigianale o industriale, etc…
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