giovedì 6 febbraio 2020

La febbre del pianeta


Lo vedete questo grafico?
E' piuttosto semplice. Descrive la temperatura media annuale del pianeta dal 1950 a oggi. Quei numeri che vedete a sinistra, sull'asse delle ordinate, rappresentano lo scostamento, in gradi, dalla media.
In quest'epoca in cui siamo tutti tuttologi, in quest'epoca in cui il principale testo da cui trarre informazioni è costituito dalle fake news che circolano su Facebook e sugli altri social, in quest'epoca in cui, ovviamente, siamo anche tutti climatologi, forse è il caso di soffermarsi a osservare questo grafico.
Perché questo grafico ci comunica un'informazione abbastanza semplice.
La temperatura fluttua, ci sono anni più caldi e anni più freddi, ma a un certo punto è successa una cosa. La temperatura media ha iniziato ad aumentare.
Ed ha iniziato a farlo inesorabilmente.

Se guardiamo solo gli ultimi 6 anni scopriamo che sono stati, nella media, i più caldi mai registrati. L'anno scorso, il 2019, è stato il terzo più caldo di sempre. E le pazzesche condizioni atmosferiche che gravano sull'Italia di questi primi quasi quaranta giorni del 2020 non fanno che peggiorare il messaggio che quel grafico cerca di comunicarci: il clima è fuori controllo.


Questo, invece, riporta lo scostamento dalla media della temperatura degli ultimi 2000 anni.
Inquietante vero?
Sì, c'è il coronavirus che appassiona tutti gli infettivologi che popolano in questi giorni i social, che diventeranno, fra qualche giorno, i massimi esperti di qualche altro argomento. Ma per favore, osservate attentamente anche questo secondo grafico. Perché se il clima continuerà a essere fuori controllo e proseguirà questo trend (e tutto fa supporre che ciò debba avvenire), saremo tutti nei guai. Non solo gli scienziati che paventano, inascoltati, questo rischio da decenni, non solo gli ambientalisti che contro tutti cercano di fermare il fenomeno, non solo i tuttologi di Facebook... tutti saremo nei guai.
E ora osservate questo terzo grafico.


E' la concentrazione in atmosfera della CO2.
Nell'asse delle ordinate c'è la concentrazione, in ppm. Il dato più significativo, però, è quello sulle ascisse, dove troviamo gli anni. Il grafico parte da 800 mila anni fa!
Come si vede la concentrazione della CO2 è cambiata nel corso dei millenni. Ha raggiunto valori molto bassi, fra 600 e 700 mila anni fa è arrivata addirittura a circa 170 ppm, ma comunque ha avuto un andamento oscillante, con una costante: non ha mai superato i 300 ppm.
Osservate ora attentamente il grafico e guardate sulla destra.
Quella linea non è un errore. E' la concentrazione della CO2 oggi. Non gli ultimi 100 mila anni, ma proprio gli ultimissimi anni. E la novità è che se per 800 mila anni la CO2, pur oscillando anche di 100 ppm, non aveva mai superato i 300, oggi, in pochissimo tempo, ha raggiunto i 400!

C'è chi paradossalmente se la prende con Greta Thumberg, perché fa notare questi dati, come se non ci fossero centinaia, anzi, migliaia di scienziati che da anni cercano invano di comunicare la stessa cosa.

Osservate questi tre grafici e chiedetevi se possa avere un senso protestare contro una pista ciclabile davanti a una scuola (chi è di Lugo e legge queste righe sa di cosa sto parlando).
Osservate questi grafici e chiedetevi se non sia il caso di darsi una mossa.

Gian Luca Baldrati

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