giovedì 21 aprile 2011

I rischi sanitari da radiazioni

L'incidente nucleare di Fukushima si sta allontanando delle pagine principali dei giornali, ma la situazione è tutt'altro che risolta. Molecole radioattive stanno continuando a uscire dalla centrale e i movimenti dall'atmosfera le stanno portando in tutto il pianeta a livelli superiori alla radioattività naturale. La radioattività in mare porterà a contaminazioni della catena alimentare. La stessa centrale è off limits per la quantità abnorme di radiazioni.

Parleremo di questo, e, più in generale, dei rischi per la salute delle radiazioni, martedì 26 aprile, alle ore 21.00, presso il salone estense della Rocca di Lugo, con il dott Morando Soffritti, direttore scientifico dell'Istituto Ramazzini di Bologna, in occasione del 25° anniversario dell'incidente alla centrale di Chernobyl.

Secondo il CRIIRAD (istituto non governativo francese di ricerca sulla radioattività), infatti, i rischi associati alla contaminazione derivante da Iodio 131 generato dalla centrale di Fukushima e che ha raggiunto l?Europa non sono trascurabili. I rischi sanitari non riguardano tutta la popolazione, ma quei gruppi di popolazione che nella loro alimentazione fanno largo uso di latte e di verdure a foglia larga. Quindi, particolarmente a rischio in questo contesto sono le donne incinte e i bambini.

Il CRIIRAD, nel documento uscito il 7 aprile scorso, esorta tutti a non consumare acqua piovana, ma raccomanda soprattutto le donne incinte e le mamme in periodo di allattamento di evitare il consumo di vegetali a foglia larga, il latte fresco e i formaggi molli non stagionati, anche se, per il momento, né per questi gruppi di popolazione a maggior rischio, né per gli altri, sussiste alcuna necessità di assumere pasticche di iodio stabile.

Anche se le modifiche legislative introdotte dal governo per sospendere il nucleare potrebbero annullare il referendum (ma su questo si dovrà pronunciare la corte di cassazione) l'impegno per una informazione corretta e scientifica sulla vicenda nucleare continua. A venticinque anni dalla catastrofe di Chernobyl ospitiamo ancora in Italia i bambini della Bielorussia ,che a quel tempo non erano ancora nati, a rischio malattie e tumori dopo tanto tempo proprio per colpa del nucleare.

Oganizzano la serata

ECO, Costituente Ecologista, Università Popolare di Romagna, Legambiente Bassa Romagna, Istituto Ramazzini

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