lunedì 28 gennaio 2013

Ricerche di metano. A vantaggio di chi?

LFG_Extraction_-_DrillingLa Giunta Regionale ha autorizzato la società Enel Longanesi ad una ricerca di idrocarburi, attraverso rilievi sismici, su un’area di 70 km2, interessando i territori di Bagnacavallo, Russi, Ravenna, Cotignola, Faenza, Lugo.

Per produrre i microsismi verranno utilizzate piastre vibranti montate su camion e micro cariche esplosive.

Il progetto di ricerca è vincolato a prescrizioni, una delle quali prevede che i rilievi siano eseguiti in periodo invernale per contenere gli impatti sul terreno agricolo. È un non senso, se i contadini non lavorano la terra d’inverno una ragione c’è, i terreni vengono costipati e si rovina la loro struttura. Ora a parte i danni certi all’agricoltura come il costipamento del suolo e la distruzione delle colture in atto, che la società dovrebbe risarcire, ci saranno di sicuro anche quelli a tutta la fauna terricola, né sono da sottovalutare danni agli edifici, come qualcuno ha lamentato in casi precedenti. Gli eventuali danni agli edifici sono difficilmente documentabili e quindi risarcibili.

All’assemblea del 14/01 a Bagnacavallo l’azienda ha sostenuto che un agricoltore può opporsi alla disponibilità del proprio terreno per l’indagine, ma forse ha omesso di dire che in quel caso scatterà l’esproprio temporaneo trattandosi di “intervento di pubblica utilità”.

In caso di esito positivo sulla presenza di idrocarburi (metano nda), la società potrà passare alla seconda fase, quella estrattiva, essendone scontata la successiva autorizzazione.

La zona interessata è l’area di massima subsidenza della provincia di Ravenna. Da dati ARPA 2006, in quell’area il terreno sprofonda da 1,5 a 2 cm/anno a cui si dovrà sommare quello di circa 0,5 cm/anno per l’eventuale estrazione di idrocarburi, dato questo, crediamo, sottostimato da Enel Longanesi, il ché costringerà il Consorzio di Bonifica a onerosi interventi di adeguamento di tutta la rete scolante, costi che saranno scaricati sui cittadini, in particolar modo sugli agricoltori.

L’abbassamento del terreno comporterà anche variazioni microclimatiche con maggior rischi di brinate primaverili e danni all’agricoltura.

I diritti per l’estrazione che andrebbero allo Stato, alla Regione e ai vari Comuni interessati difficilmente compenseranno i vari danni, dal dissesto idrogeologico all’inquinamento.

Ai cittadini rimarranno disagi, rumore, incremento di traffico, contaminazioni di falde acquifere, inquinamento e costi. Le azioni vanno giudicate non dalle intenzioni che le promuovono, ma dagli effetti che producono quando questi sono prevedibili.

Lama Luciano (portavoce provinciale Verdi/Ecologisti e Civici)

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