domenica 17 marzo 2013

Le ricerche di metano e la subsidenza

metanoDietro all’autorizzazione regionale per le indagini metanifere nel territorio della provincia di Ravenna si cela un problema di democrazia grande come una montagna. L’Assemblea legislativa della Regione ha impegnato con provvedimento del 03/08/2011, la Giunta Regionale, i cui membri a differenza dell’Assemblea non sono eletti dai cittadini, ma semplicemente nominati , “a dare il proprio parere negativo a tutte le richieste di ricerca e coltivazione presentate in aree del territorio regionale colpite dalla subsidenza” .

Nonostante i dati Arpa rappresentino l’area di indagine come l’area di massima subsidenza della provincia di Ravenna, la Giunta Regionale ha dato parere favorevole alle ricerche, in aperta contraddizione con quanto richiesto e votato dal Consiglio Regionale. Abbiamo eletto i Consiglieri Regionali e li paghiamo profumatamente per esprimere delibere che sono poi disattese dai burocrati dell’amministrazione.

“È un problema politico, noi diamo risposte a problemi tecnici”, hanno sentenziato a Russi i rappresentanti Enel. Poco credibile però è il loro bagaglio tecnico se per difendere la bontà del loro progetto hanno tentato finanche di minimizzare il problema conclamato e critico della subsidenza nei nostri territori.

Cosa potrà succedere con le vibrazioni e le cariche esplosive alla nostra fatiscente rete idrica in cemento-amianto che già presenta continui cedimenti strutturali e come saranno riconducibili alle attività di indagine gli eventuali danni?

Come ci si può fidare di una società che, come ha denunciato un agricoltore, ha mandato propri rappresentanti a casa degli agricoltori affermando che tutti gli altri avevano accettato l’ingresso degli automezzi, quando questo non era vero? Quale possibilità di reale indennizzo per danni non immediatamente palesi, di cui l’onere della prova spetta al danneggiato, ci si può aspettare da persone di questo genere?

Quel che più inquieta è se troveranno metano anche in trappole stratigrafiche superficiali (la subsidenza è tanto maggiore quanto più il serbatoio metanifero che collassa è vicino alla superficie e se viene estratta anche acqua) e se sarà economicamente conveniente estrarlo: allora inizieranno i veri e propri problemi per il nostro territorio. Vista la scarsa pendenza della rete scolante,anche la perdita di pochi centimetri di quota può produrre danni difficilmente valutabili e che comporterebbero enormi costi per la collettività.

Luciano Lama (portavoce provinciale Verdi/Ecologisti e Civici)

Nessun commento:

Posta un commento