martedì 23 aprile 2013

Perché il nostro metano fa gola anche ai Canadesi?

LFG_Extraction_-_DrillingContinua l’assedio del nostro territorio, ultima in ordine d’arrivo la VEGA Oil S.p.A., è un'azienda con presidente e nomi e cognomi italiani, ma detenuta dalla canadese Cygam Energy Inc. La società ha fatto richiesta di indagare sulla presenza di metano in un’area di 210 km2 all’interno dei territori di ben 10 Comuni: Argenta, Alfonsine, Conselice, Fusignano, Imola, Lugo, Massa Lombarda, Medicina, Mordano, S’Agata Sul Santerno.

Le tecniche di indagine, oltre a utilizzare dati ENI esistenti, saranno più o meno le stesse delle altre indagini autorizzate in provincia: pesanti mezzi vibranti, i vibrosesis, e probabilmente la dinamite, con l’obbiettivo, se i dati saranno per loro confortanti e per sventura nostra, di aprire un pozzo esplorativo.

Perché tutto questo interesse per il nostro metano?

La risposta la si può trovare nel rapporto annuale del 2011 della Cygam Energy stessa, a pag. 4, in cui si afferma che l’Italia è uno dei paesi più convenienti al mondo per i diritti di estrazione, perché non ci sono restrizioni sul rimpatrio dei profitti e perché i diritti non si pagano fino a quote estrattive molto elevate, ad esempio, per quanto riguarda il gas, fino a 20 milioni di metri cubi/anno per estrazioni in terraferma e 50 milioni di metri cubi/anno in mare. Per cui se si hanno, come la VEGA Oil SpA, svariati permessi di ricerca in Italia, qualora sia autorizzata all’estrazione, può portarsi a casa i profitti di centinaia di milioni di metri cubi di gas o di barili di petrolio senza pagare neppure un centesimo.

Come già esposto abbiamo interpellato la Regione sul rispetto della Risoluzione del Consiglio Regionale che impegna la giunta a dare parere negativo a tutte le autorizzazioni, sia di ricerca, sia di estrazione, per idrocarburi in aree con problemi di subsidenza come è il caso dei nostri territori. Nella risposta scritta l’Assessore Regionale competente, Muzzarelli è stato evasivo, ragion per cui con una lettera mandata a tutti i consiglieri regionali abbiamo chiesto che la questione sia portata in Consiglio Regionale, in modo che si palesi se il Consiglio stesso, da noi eletto e profumatamente remunerato, vale qualche cosa oppure no.

Luciano Lama e Gianluca Baldrati

Verdi/Ecologisti e Civici Bassa Romagna

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