venerdì 19 luglio 2013

AUSL della Romagna: tanti dubbi e poche certezze

La seduta del Consiglio dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna non fuga i dubbi sul destino dell'Ospedale di Lugo con la nascita dell'AUSL della Romagna

punto-interrogativo-dado1Si è svolto mercoledì 17 luglio a Massa Lombarda un consiglio dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna in seduta plenaria dedicato alla riorganizzazione dell'AUSL di Ravenna, in vista della nascita dell'AUSL unica della Romagna prevista per l'inizio del 2014, al quale hanno partecipato anche il Direttore dell'AUSL di Ravenna, Andrea Des Dorides e il Presidente della Provincia di Ravenna, Claudio Casadio.

Si è trattato di un incontro che ha fornito risposte vage e generiche e ha lasciato irrisolti tutti i dubbi relativi a questa operazione. Casadio e Des Dorides hanno posto l'accento sulla necessità della riorganizzazione, alla luce dei minori fondi giunti all'AUSL di Ravenna e del taglio di posti letto imposto dal recente Decreto Balduzzi, rimarcando il fatto che negli ospedali di Ravenna, Faenza e Lugo l'attuale numero di posti letto (4,6 ogni 1000 abitanti) è superiore a quello che la letteratura considera migliore e più conveniente (3,7). Questo perché, secondo Casadio e Des Dorides, nella Provincia di Ravenna si fa un uso improprio degli ospedali. Malgrado ciò entrambi i relatori hanno segnalato che l'AUSL di Ravenna fornisce un servizio fra i migliori in regione e il servizio sanitario regionale è a sua volta uno dei migliori a livello regionale. In pratica, ciò che facciamo è sbagliato, ma il risultato è ottimo!

In compenso i previsti risultati di questa riorganizzazione e dell'unione delle AUSL della Romagna, anche se mancano ormai pochi mesi, paiono ancora molto fumosi. Affermare che i tre ospedali di Ravenna, Faenza e Lugo verranno messi in rete, diventando tre padiglioni di uno stesso ospedale, ha poco significato, se non si chiarisce quali servizi e reparti resteranno a Lugo e Faenza. Oltretutto si continuano a sbandierare queste fantomatiche Case della Salute come soluzione a tutti i guai, ma ci chiediamo come potranno le Case della Salute gestire i codici bianchi del pronto soccorso, con quali competenze e in quali strutture verranno realizzate. Inoltre come verrà gestito il forte passivo di alcune delle AUSL romagnole? Resta anche una questione cui nessuno vuole rispondere: perché se è così economico unire le AUSL, si è deciso di farlo solo in Romagna e non in Emilia, dove addirittura resta la piccola AUSL di Imola?

L'incontro di mercoledì 17 è stato un atto dovuto, ma crediamo che i sindaci della Bassa Romagna debbano organizzare al più presto degli incontri pubblici in tutti i Comuni per spiegare ai propri cittadini cosa ne sarà dell'AUSL di Ravenna e dell'ospedale di Lugo.

Nel frattempo prosegue la nostra raccolta firme contro il depotenziamento dell'ospedale di Lugo e della Bassa Romagna. Per firmare, contribuire alla raccolta o ricevere informazioni è possibile utilizzare i seguenti recapiti: verdilugo@tiscali.it, 335/6347844.

 

Gabriele Serantoni

Verdi/Ecologisti Civici Bassa Romagna

 

1 commento:

  1. Buongiorno, vi segnalo il post informativo che ho creato sul mio blog relativamente alla questione.
    http://opendatabassaromagna.blogspot.it/2013/08/lausl-unica-della-romagna.html

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