domenica 19 gennaio 2020

Europa Verde e la ciclabile di Via Emaldi


Linda Maggiori, candidata alle elezioni regionali per Europa Verde risponde alla petizione contro la ciclabile di via Emaldi

Se vogliamo creare una città sicura, vivibile, a misura dei bambini e quindi di tutti, se vogliamo lottare contro gli incidenti e l'inquinamento, se vogliamo contrastare il riscaldamento globale, non possiamo che rovesciare la gerarchia che vige ora sulla strada: dobbiamo dare più spazio ai pedoni e ai ciclisti, (utenti deboli e non inquinanti), rallentare e disincentivare il traffico motorizzato, togliendo spazio alle auto. Così hanno fatto tutte le città più civili europee, da Pontevedra (Spagna) a Copenaghen, a Friburgo, a Berna, così si accingono a fare tante altre città italiane. Anno dopo anno, hanno tolto posti auto, hanno dato spazio a ciclabili, incentivato i mezzi pubblici e ampliato le zone pedonali, le ZTL e le zone 30.

Ai firmatari che contestano, quindi, suggeriamo di ampliare lo sguardo, visitare altre città: laddove è stata realizzata una pista ciclabile, anche i commercianti ne hanno beneficiato.

Ai genitori che si lamentano di non poter parcheggiare davanti alla scuola,accusando il Comune di non preoccuparsi abbastanza della salute dei bambini, rispondiamo con le parole della Convenzione ONU: "I bambini ed i ragazzi hanno diritto a camminare e pedalare sulla strada sicuri, anche in autonomia, e vivere in un ambiente non inquinato." (Costruire Città amiche delle bambine e dei bambini Nove passi per l’azione). Un diritto che però viene quotidianamente negato nelle nostre città, soprattutto davanti alle scuole: auto ammassate, in doppia fila, davanti al portone, fin sopra ai marciapiedi e sulle strisce, magari col motore acceso.

Nei Paesi del Nord Europa le strade davanti alle scuole (school streets) sono libere dal traffico, almeno negli orari entrata/uscita e i ragazzi possono accedere in sicurezza, in bici, a piedi o col monopattino; le school streets/strade scolastiche si stanno diffondendo anche in Italia.(www.stradescolastiche.it).

20 associazioni nazionali di pediatri, genitori e ambientalisti hanno citato 5 buone ragioni, per liberare le strade dalle auto davanti alla scuola. Come Europa Verde, da sempre promotori della mobilità ciclabile, le facciamo nostre.

1-Occorre favorire l'autonomia dei bambini, la mobilità sostenibile (piedi, bici) e la socializzazione. i bambini che vanno a scuola in macchina sono meno reattivi di quelli che vanno in bicicletta o a piedi. Giocano meno, sono più in sovrappeso, hanno minore sicurezza in se stessi e minore autostima. (Niels Egelund, studio danese foodoflife.dk).

3-Occorre limitare i tassi di inquinamento: davanti alle scuole i bambini respirano biossido di azoto, polveri sottili, e altri inquinanti, provocati dal gas di scarico ma anche dall’attrito delle ruote sull’asfalto, e questo aumenta la probabilità di asma, problemi respiratori, disturbi cognitivi e altre malattie. Non è poi vero che “lo porto in auto per non fargli respirare smog” perché i bambini che vanno a scuola in automobile sono esposti a concentrazioni di inquinanti più elevate che all’aria aperta (ISPRA, Qualità dell’aria nelle scuole).

4-Occorre garantire sicurezza: gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per i bambini tra 5 e 14 anni in Europa (OMS). In Italia ogni settimana muore un bambino e ogni giorno 30 bambini sono feriti per incidenti stradali (dati Istat anno 2017). I pediatri sono molto chiari: chiedono “mai più auto davanti alle scuole, senza se e senza ma, partendo dal presupposto che gli incidenti non sono una fatalità”.(ACP 2012)

5-Occorre ridurre le emissioni: le auto contribuiscono a circa il 10% delle emissioni di gas climalteranti in atmosfera. Non è un caso che questa petizione sia stata promossa dalla Lega, un partito con le posizioni più vicine al negazionismo climatico.

Creare piste ciclabili e strade scolastiche, in definitiva, è un piccolo grande atto di giustizia verso ogni cittadino e in particolare verso le nuove generazioni.

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