martedì 8 ottobre 2013

AUSL unica: per una sanità del tubo

indexPer una sanità del Tubo.

No ad un'Hera della salute

Di seguito un resoconto sulla serata dedicata all'AUSL unica organizzata dall'associazione/lista civica "per la buona politica".

Il Presidente della Provincia di Ravenna, messo in difficoltà dalle domande (applaudite) dei Verdi/Ecologisti lughesi sulla mancanza assoluta di democrazia nella scelta della AUSLona Romagna ha paragonato la medesima a Romagna Acque: vale a dire a una sanità del tubo.

Le acrobazie verbali del Presidente non hanno convinto buona parte della platea, convenuta numerosa anche da fuori Lugo, con un gruppo di massesi e faentini agguerriti contro il progetto.

La mancanza del progetto della mega AUSL nei programmi elettorali delle amministrazioni locali e regionale configura la scelta della AUSL romagna come autoritaria. Per questo serve un referendum su una vicenda di tale importanza.

Ma i relatori della serata, organizzata dall'associazione per la buona politica (trampolino di lancio della lista civica alla conquista della rocca), hanno ignorato le regole di base della buona politica: il metodo scelto per propinarci la mega AUSL non fa assolutamente parte della buona politica! Come non è buona politica dare per scontata una decisione che deve affrontare l'iter dell'assemblea legislativa regionale dell'Emilia Romagna.

Il Direttore dell'AUSL (morente) di Ravenna, De Dorides, ha magnificato la sua proposta di sanità a rete nella provincia di Ravenna e quindi, a suo dire, nella futura area vasta. Ma la struttura a rete è per sua natura policentrica, mentre quella che si prospetta è una struttura verticistica, sempre più lontana dai bisogni dei cittadini. Già ora banali analisi del sangue devono essere trasportate al centro di Pieve Sestina. Già ora ospedali come quello di Lugo sono stati privati di servizi come pediatria.

Sui supposti risparmi nessuna risposta alla domanda dei Verdi/Ecologisti.

La certezza è un aumento dei costi per le famiglie che si devono spostare, per assistere i loro cari, in luoghi sempre più lontani anche per patologie non specialistiche.

Le case della salute e la prevenzione primaria rimangono allo stato sperimentale. Qui perfino Bruno Pelloni, il coordinatore della serata, ha dovuto in conclusione sottolineare che l'assenso all'AUSLona dell'associazione per la buona politica è subordinato alla costituzione di queste fantomatiche case della salute, di politiche di prevenzione, del mantenimento nell'ospedale di Lugo almeno della rianimazione e cardiologia per evitare che si trasformi in deposito di lungodegenti. Dalla serata si è capito, invece, che l'ospedale di Lugo continuerà nel suo declino, se il progetto andrà avanti.

Ma l'aspetto singolare, esplicitato solo a fine serata e quindi escluso dal dibattito, è stato sottolineare una ulteriore integrazione della sanità pubblica con quella privata. C'è indubbiamente un aspetto ideologico, tipico dei promotori della serata: centristi o destri liberisti. Ma c'è anche un elemento concreto: la presenza sul territorio della crescente Villa Maria che vede amministratori come Silvano Verlicchi (presente ma silente) ispiratori dell'associazione e della lista civica. Insomma uno spottone a favore di una scelta già decisa fuori dalle regole della buona politica, ma con una rivendicazione precisa di più privato, ovviamente convenzionato, cioè pagato dal pubblico. In pratica quello che mancherà nell'ospedale di Lugo lo troveremo a Villa Maria!

Il difetto di tutto questo sta nel manico: considerare la cura un prodotto e non un servizio.

E per offrire prodotti migliori occorre secondo i tecnici di regime avere un maggior numero di consumatori.

Quindi gigantismo e iper specialismo.

Un'Hera della salute?

Quello che serve, invece, è avere per tutti i servizi di base possibilmente vicini e di qualità.

Questo non è campanilismo ma rispetto per i diritti costituzionali.

1 commento:

  1. ----- Original Message -----
    From: Paolo Randi
    To: LISTA CIVICA
    Sent: Sunday, October 13, 2013 1:59 PM
    Subject: L'USLona e i Sindacati

    Intervento molto saggio e lungimirante il confronto richiesto dai tre sindacati CIGL, CISL e UIL a proposito della prossima trasformazione delle attuali tre USL romagnole in una mega USLona. Intanto vanno ben chiarite le attese dei cittadini e le potenzialità delle cosidette Case della Salute: potenzialità a mio giudizio sopravalutate, soprattutto dai politici, per indorare l'amaro boccone dei tagli. Ovvero: "si chiuda il tal ospedale tanto si può andare nella vicina Casa della Salute", nulla di più fuorviante, sbagliato e pericoloso (per l'ignaro cittadino). Di certo poi questa trasformazione ospedaliera che alcuni, forse a ragione, chiamano chiusura, fatta, come dicono sempre i politici, "in un'ottica di maggiore efficienza e maggiore economicità", va concertata minuziosamente a tavolino fra politici, sanitari e sindacati, con dati alla mano: vanno delineate le eccellenze da conservare e potenziare in tutta la Romagna, va valutata l'età media della popolazione per ogni distretto, vanno potenziati i mezzi di trasporto fra ciò che rimarrà degli attuali ospedali e va messa da parte ogni forma di becero campanilismo. Va poi attentamente valutato che i tagli che si faranno a scapito degli Ospedali pubblici non sia "pelosamente" eseguito solo per favorire le attuali Case di Cura private.
    "A pensar male si fa peccato, ma spesso ci s'azzecca" (Giulio Andreotti.)
    Doc

    RispondiElimina