martedì 28 gennaio 2014

Centri pieni e centri vuoti

shopping-mall-wpckiLa psicopatica gestione del commercio nella Bassa Romagna

La gestione del commercio nei Comuni della Bassa Romagna è sempre più surreale e insensata. Da un lato stiamo tutti assistendo al triste fenomeno dello svuotamento dei centri storici dei nostri Comuni. Negli anni sempre più attività commerciali sono state costrette alla chiusura, trasformando, loro malgrado, i centri storici dei nostri paesi in desolati deserti. Dall'altro lato, però, non si ferma il proliferare di centri commerciali al di fuori dei centri storici. Non ultima la variante che a breve verrà approvata a Bagnacavallo, in area Naviglio, in prossimità dell'accesso all'A14-dir. Già questa si tratta di un'area commerciale enorme e sproporzionata, nella quale si propone ora di creare un'enorme superficie di vendita al dettaglio alimentare.

Esattamente, come si giustificano questi interventi, quando si è costretti a impiegare risorse ed energie per valorizzare i nostri ormai morti centri storici? Che senso ha parlare di centri commerciali naturali, quando si parla di centri storici, se poi la politica consente tutt'altro?

Ci sentiamo di sostenere, per quanto riguarda questa variante, le posizioni già espresse da Domenico Brunori, Presidente di Confcommercio Ascom di Lugo che richiama un intervento dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna.

Ci chiediamo a questo punto se esista veramente l'Unione e quali siano veramente i suoi compiti, se non quelli di un ente che ha ademocraticamente svuotato i Comuni del potere decisionale, ma che non riesce a incidere quando serve che lo faccia. Esiste una posizione della Bassa Romagna in merito al commercio? Oppure vigono le regole del “ognuno fa quello che vuole” e “tutti contro tutti”?

Non ultimo, è inevitabile il sospetto che un vecchio male della Bassa Romagna non sia ancora scomparso, quello della speculazione edilizia. Possibile che qualcuno pensi che la Bassa Romagna possa risollevarsi dalla crisi economica ricominciando con le lottizzazioni? Possibile che la lezione non sia servita? Qualche amministratore locale evidentemente è ancora convinto che consumare territorio per costruire cattedrali nel deserto sia sviluppo.

Noi crediamo, invece, che un'Amministrazione saggia e previdente, prima di consumare nuovo territorio, debba recuperare quello che è già stato costruito, a partire dai tristi centri storici della Bassa Romagna.

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