sabato 25 giugno 2011

Nel futuro di Lugo ancora cemento?

Prendiamo atto che l’Amministrazione del Comune di Lugo, all’ultimo incontro sul Masterplan Lugo Centro e Lugo sud per la progettazione del futuro del nostro territorio, ha preso due importanti impegni (speriamo non solo a parole): 1) proseguire, attraverso un confronto permanente con i cittadini, la realizzazione condivisa dei progetti per il nostro territorio; 2) il risparmio energetico come necessità e modo di operare per il futuro.

Ciò che invece non entra nella testa dei nostri amministratori è il concetto del risparmio del territorio.

Il territorio naturale non è un patrimonio infinito, che possiamo utilizzare e consumare a nostro piacere. E’ una risorsa importante che mantiene la biodiversità, regola il microclima, mitiga gli sbalzi termici, regola l’equilibrio idrogeologico, riduce l’inquinamento dell’aria e l’inquinamento acustico. Ma è fragile, facilmente consumabile e alterabile in via definitiva. Sempre più ampie zone vengono cementificate e ricoperte da lottizzazioni, da centri commerciali o da ampie superfici asfaltate spesso inutili, nella sola logica di favorire il traffico veicolare.

Torniamo sul progetto di Masterplan Lugo sud, quartiere che diverrebbe zona eletta per l’espansione edilizia futura. Prima di tutto a noi sembra che sia un'idea delirante pensare di fare una lottizzazione edilizia nel campo sportivo del quartiere e nell’area verde adiacente, facendola passare come un nuovo centro di aggregazione (un nuovo Pavaglione con negozi e abitazioni? Ci basta quello che abbiamo già nel centro di Lugo e che è spesso deserto!). Un pezzo di territorio adibito a verde pubblico e a impianti sportivi, centrale al quartiere diverrebbe completamente edificato!

In secondo luogo bisogna capire che è ora di cambiare strada, nel senso che il risparmio del territorio naturale deve diventare una priorità a cui consegue che: 1) è necessario recuperare e riqualificare quelle parti del territorio naturale che sono state degradate (aree industriali abbandonate, cave ecc), rinaturalizzandole; 2) per rispondere al bisogno abitativo, bisogna, prima di tutto, fare un'analisi di ciò che è disponibile, invenduto o sfitto e, in secondo luogo, prima di costruire il nuovo, puntare sempre al recupero del patrimonio edilizio esistente “fermo” o da riqualificare.

Quando gli architetti di Avventura Urbana ci dicono che circa un terzo del patrimonio edilizio del centro storico di Lugo è fermo o inutilizzato, vuol dire che quasi un'abitazione su tre è vuota o da ristrutturare. Se, da una parte, si blocca la costruzione di nuove lottizzazioni e di centri commerciali e dall’altra si punta all’utilizzo e alla qualificazione del patrimonio edilizio esistente, si evita il degrado e il conseguente abbandono delle unità abitative e commerciali, evitando di aggravare il fenomeno della desertificazione e della perdita del ruolo sociale, commerciale e identitario dei centri storici. Nel frattempo risparmiamo territorio naturale evitando di lottizzare i campi sportivi e le aree verdi.

 

Efrem Bardelli

Verdi Lugo – Costituente Ecologista

2 commenti:

  1. Ormai siamo all'assurdo.
    Nello stesso incontro pubblico in cui si prende atto che UN TERZO delle case del centro storico sono disabitate, si presentano anche delle nuove lottizzazioni.
    Esiste, è evidente ed è percepito un problema: l'eccessivo consumo di territorio. Il problema viene riconosciuto dall'Amministrazione, eppure le risposte sono sempre le stesse: nuove urbanizzazioni!
    Forse è arrivato il momento di proporre una moratoria dell'edilizia: per un certo numero di anni (cinque?) non si possono più urbanizzare nuove aree. Altrimenti la Bassa Romagna diventerà un'unica grande area urbana.

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  2. Usque tandem, Catilina , abutere patientiae nostrae? Ossia, fino a quando Catilina (ossia Cortesi ?) abuserai della nostra pazienza ? Mi rifugio nel latino ormai dimenticato per non arrabbiarmi più di tanto e, soprattutto.dopo l' ultimo esempio del campo sportivo di Madonna delle Stuoie non ci sono più parole ...in italiano. E pensare che noi siamo stati in squadra con questa gente che dimostra di essere sensibile solo agli oneri di urbanizzazione...
    Che ingenuità ! Adesso riscopriamo la moratoria zero per le nuove cementificazioni, forse ...Ma lo scrivevamo già vent'anni fa sulla Malalingua, facilmente consultabile in Biblioteca!
    Penso che abbiamo il dovere di denunciare con un dossier-libro bianco gli orrori degli urbanisti luhesi, passati ed attuali, almeno per uscire da questo stato di frustrante impotenza .
    Tra qualche anno i nostri figli e nipoti, derubati per sempre del paesaggio, potrebbero chiedercene conto. Almeno, diremo, che ce ne eravamo accorti...ma siamo rimasti inascoltati. Inutili le denunce, poichè non c'è peggio sordo di chi non vuole ascoltare, non ci resta che il dovere morale della testimonianza storica.
    PS In occasione dell'ultimo censimento della popolazione,l'attuale Amministrazione promise di censire anche le abitazioni vuote del Comune.Domanda:qualcuno l'ha visto?

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