mercoledì 28 settembre 2011

Si scrive estrazione di metano, si legge subsidenza

Da sempre il territorio della provincia di Ravenna è stato sfruttato per l'estrazione del metano dal sottosuolo e ultimamente la Bassa Romagna sembra essere diventata il centro delle ricerche di pozzi di metano nella zona. In particolare è stato trovato un giacimento di notevoli dimensioni fra Lugo e Bagnacavallo che si estende anche sotto i territori dei Comuni di Cotignola e Faenza, fino anche ad Alfonsine, ad una profondità che varia da 2525 a 2839 metri.
Già da alcuni anni, infatti, sono attive nella Bassa Romagna le ricerche e ora, a quanto pare, grossi gruppi come ENEL Longanesi e Padana Energia (ex controllata ENI) hanno manifestato la volontà di iniziare a estrarre il metano. Le due imprese hanno presentato le pratiche in Regione per l'avvio della procura di Valutazione di Impatto Ambientale e, da quello che si sa, molto probabilmente otterranno l'autorizzazione a procedere con l'estrazione del gas.Come accogliere questa notizia? Il metano è, fra i combustibili fossili, sicuramente quello meno inquinante in assoluto, tanto è vero che, negli ultimi anni, si è cercato di favorire la diffusione delle autovetture alimentate a metano tramite incentivi. Quindi, meglio bruciare metano che bruciare petrolio e carbone. Tuttavia occorre ricordare che il metano è comunque un combustibile fossile e bruciandolo si contribuisce ad aumentare la quantità di anidride carbonica in atmosfera, causa dell'incremento dell'effetto serra e dei conseguenti cambiamenti climatici. A volte ci si dimentica che il male minore (fra i combustibili fossili) è sempre il male.
C'è oltretutto un secondo motivo di preoccupazione per l'apertura e il conseguente sfruttamento di questi nuovi pozzi: la subsidenza. Non servono esperti in geologia per capire che estraendo qualcosa che si trova sotto ai nostri piedi, il suolo si abbassa! Secondo gli studi, forniti dalle stesse aziende proponenti, con l'estrazione del metano, il suolo nella Bassa Romagna, in particolare fra Bagnacavallo e Lugo, si abbasserà, nei prossimi 20 anni, di almeno 5 centimetri, che diventano 8 con le previsioni più pessimistiche.
La subsidenza, cioè l'abbassamento del suolo, può avere cause naturali (i lentissimi movimenti tettonici), sia cause antropiche (con l'estrazione di acqua e idrocarburi). Sarebbe buona norma, nelle aree, come la provincia di Ravenna, già soggette a subsidenza naturale, limitare se non evitare completamente tutte quelle attività che aggiungono, alla subsidenza naturale, quella antropica.
Chi ci guadagna? Sicuramente le aziende proponenti il progetto. La Regione Emilia-Romagna, che incasserà i diritti per l'estrazione del metano e in parte minore anche i comuni interessati, enti che saranno poi costretti a spendere e investire per limitare i danni della subsidenza stessa.
E i cittadini? Guadagneranno disagi, incremento di traffico, contaminazione di falde acquifere, rumore e altre forme di inquinamento.
Si chiama sviluppo.


Gian Luca Baldrati

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