mercoledì 28 settembre 2011

Centrale a biomasse di Russi, una battuta d'arresto

Dopo l'approvazione della discussa centrale a biomasse di Conselice da 49 MW e il successivo ampliamento a 58 MW con innalzamento dei limiti di emissione, sembrava cosa fatta l'arrivo di una nuova centrale in provincia di Ravenna, fra Russi e Boncellino, questa volta da 30 MW. La contestata approvazione da parte della Giunta Regionale, con gli equilibrismi di SEL, IdV e Federazione della Sinistra, “fortemente” contrari in tempo di elezioni, ma “assenti” al momento della votazione, aveva spianato la strada alla nuova centrale. Lunedì 4 luglio la Giunta aveva anche approvato una strana delibera (n. 969/2011), con la quale si propone al Consiglio Regionale un documento che individua le aree idonee e non idonee per l'installazione di centrali a biomasse e biodigestori, escludendo però la centrale di Russi. La delibera, che attua, con un po' di ritardo, le linee guida approvate dal Ministero dello Sviluppo Economico del 10 settembre 2010, con tutto quello che è accaduto almeno nella provincia di Ravenna, finisce, come si suol dire, per chiudere la stalla quando sono scappati i buoi.

Per una volta la strada che porta allo scempio del territorio pare aver trovato qualche ostacolo. Il 6 luglio il TAR di Bologna ha deciso di accogliere il ricorso presentato da Ravenna Virtuosa/ClanDestino e sottoscritto da Italia Nostra e WWF nazionali, oltre che da 130 cittadini. Punto centrale, ma non unico, del ricorso è costituito dai pareri negativi, ritenuti non vincolanti da parte del Comune di Russi, della Provincia di Ravenna e dalla Regione, formulato dalla Direzione Regionale dei Beni Culturali di Bologna e dalla Soprintendenza di Ravenna per la vicinanza della centrale allo storico Palazzo San Giacomo.

Con l'accoglimento del ricorso, il TAR dovrà esprimersi sul merito e, quantomeno fino alla prima udienza, fissata per il 1° dicembre prossimo, i lavori verranno sospesi.

“La sospensiva del TAR alla realizzazione della centrale di Russi”, afferma Luciano Lama, Portavoce Provinciale dei Verdi, “è una delle poche note positive nelle vicende delle varie autorizzazioni delle centrali a biomasse e biodigestori nella Provincia di Ravenna. Autorizzazioni che la Regione Emilia Romagna, complici la Provincia e i Comuni interessati, ha concesso in maniera disinvolta rispetto alla propria stessa programmazione e a quella provinciale (contrasto con gli indirizzi del PTCP della Provincia e mancata procedura di VIA, come previsto dalle direttive della Regione, per l’aumento della potenza e delle emissioni riguardo la centrale di Conselice, contrasto con il Piano Energetico della Provincia e con il parere della Soprintendenza ai Beni Architettonici riguardo la centrale di Russi) e con arroganza rispetto a quelle migliaia di cittadini che hanno espresso parere contrario a tali insediamenti. Autorizzazioni che poi, come nel caso della centrale di Conselice, non sono state neanche rispettate nei loro termini prescrittivi”.

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