
Per una volta la strada che porta allo scempio del territorio pare aver trovato qualche ostacolo. Il 6 luglio il TAR di Bologna ha deciso di accogliere il ricorso presentato da Ravenna Virtuosa/ClanDestino e sottoscritto da Italia Nostra e WWF nazionali, oltre che da 130 cittadini. Punto centrale, ma non unico, del ricorso è costituito dai pareri negativi, ritenuti non vincolanti da parte del Comune di Russi, della Provincia di Ravenna e dalla Regione, formulato dalla Direzione Regionale dei Beni Culturali di Bologna e dalla Soprintendenza di Ravenna per la vicinanza della centrale allo storico Palazzo San Giacomo.
Con l'accoglimento del ricorso, il TAR dovrà esprimersi sul merito e, quantomeno fino alla prima udienza, fissata per il 1° dicembre prossimo, i lavori verranno sospesi.
“La sospensiva del TAR alla realizzazione della centrale di Russi”, afferma Luciano Lama, Portavoce Provinciale dei Verdi, “è una delle poche note positive nelle vicende delle varie autorizzazioni delle centrali a biomasse e biodigestori nella Provincia di Ravenna. Autorizzazioni che la Regione Emilia Romagna, complici la Provincia e i Comuni interessati, ha concesso in maniera disinvolta rispetto alla propria stessa programmazione e a quella provinciale (contrasto con gli indirizzi del PTCP della Provincia e mancata procedura di VIA, come previsto dalle direttive della Regione, per l’aumento della potenza e delle emissioni riguardo la centrale di Conselice, contrasto con il Piano Energetico della Provincia e con il parere della Soprintendenza ai Beni Architettonici riguardo la centrale di Russi) e con arroganza rispetto a quelle migliaia di cittadini che hanno espresso parere contrario a tali insediamenti. Autorizzazioni che poi, come nel caso della centrale di Conselice, non sono state neanche rispettate nei loro termini prescrittivi”.
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