
La scelta di intervenire sulla piazza del Pavaglione così pesantemente, quasi fosse un luogo degradato meritevole di riqualificazione urbana, ha fatto dimenticare volutamente che il ruolo prioritario e originale della piazza è legato al suo ruolo fondamentale: essere la sede ideale e storica per manifestazioni all'aperto quali il mercato, il palio, la fiera biennale dell'artigianato, spettacoli, concerti, etc.
La pesantezza e artificiosità, ripetiamo, dell'intervento costituito da collinette di ghiaino color ocra, panchine squadrate a forma di parallelepipede, evocano scenari desertici che stridono con il disegno originario che avrebbe voluto essere quello di attrarre e aggregare i cittadini con un improbabile “giardino incantato”.
L'unico albero che potrebbe avere l'onore di una presenza, seppure in vaso, è il gelso, come citazione del mercato per cui è nato e si è sviluppato il Pavaglione.
Completamente fuori contesto, inoltre, i lampioni a stelo che troviamo inutili e invadenti, particolarmente durante il giorno.
A questo punto brilla l'inerzia colpevole della Sovrintendenza che avrebbe dovuto e potuto intervenire trattandosi di un quadriportico settecentesco, universalmente considerato, assieme alla Rocca estense, l'emblema di Lugo, ossia il suo valore identitario.
La Soprintendenza, così severa verso i dehor dei privati, si è dimostrata succube del Comune avallando tutta l'operazione: forte con i deboli, debole con i forti.
Una segnalazione adeguata al Ministero dei Beni culturali, al Fai e Italia nostra, è doverosa.
Altroché valorizzazione della piazza: ci si trova di fronte allo stravolgimento e snaturamento della stessa che dovrà rinunciare alla destinazione per cui era nata.
Senza dimenticare, come insegnano gli urbanisti, che sono i vuoti che valorizzano i pieni, come nel caso del Quadriportico settecentesco, un unicum del suo genere nella nostra regione.
Evidentemente questa lezione a certi architetti, pur premiati e ben pagati, non è giunta.
Ben altri a Lugo sono i luoghi bisognosi di riqualificazione urbana, un esempio per tutti: la centralissima via Garibaldi.
Gabriele Serantoni - Verdi Lugo
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