martedì 20 novembre 2012

Quinto compleanno del Biomarché di Lugo

Venerdì 23 novembre sotto le logge del pavaglione di Lugo si festeggia il quinto compleanno del Biomarché,mercato dei produttori biologici. Suonerà il gruppo "New geriatric band", cover dei gloriosi anni sessanta. Alle 18,30 brindisi con il Sindaco di Lugo. Per il brindisi i vini biologici dei Celti Centurioni di Bagnacavallo.

Come è nato il biomarchè di Lugo?

Cinque anni fa l'Associazione ECO, un gruppo di ecologisti lughesi che fin dagli anni ottanta si sono battuti per l'agricoltura biologica, dopo tre anni di biodomeniche "La Natura in piazza", organizzate con la Bottega della Natura di Valerio Francesconi e con l'erboristeria Solonatura, propose ai produttori del territorio di fare un mercato settimanale. La proposta si concretizzò anche grazie al sostegno dell'Assessore verde Fausto Bordini e del Sindaco Raffaele Cortesi. Da allora ogni settimana si possono incontrare direttamente i produttori e rifornirsi di cibo biologico.

Che cos'è il cibo biologico?

Forse alcuni, attirati dalla freschezza, dalla qualità e dal prezzo conveniente frequentano il Biomarché di Lugo senza chiedersi come nasca il cibo biologico. Il cibo biologico non è una merce, non è un prodotto. O meglio lo è solo in parte. Nasce dal prendersi cura della terra, dal ripristinare la fertilità del terreno e la biodiversità dell'habitat. Richiede la scelta di piante e animali autoctoni o comunque adatti all'ambiente in cui si opera. Significa operare il più possibile in armonia con i cicli naturali intervenendo per favorirli con tecniche sofisticate derivanti da conoscenze approfondite.

Nulla a che vedere con l'agricoltura industriale che considera il terreno un sostrato inerte da concimare massicciamente con la chimica e le piante come organismi da bombardare con i pesticidi. Per l'agricoltura biologica il terreno è un organismo vivente e le piante e gli animali devono essere allevati il più possibile secondo natura, aiutandoli a superare le avversità con rimedi adeguati che non inquinano l'ambiente e gli stessi prodotti vegetali o animali.

Coltivare la terra biologicamente significa seguire regole rigorose codificate in tutto il mondo e controllate da un orgnismo mondiale dei produttori biologici (IFOAM). In Europa e in Italia esistono poi ulteriori norme specifiche e l'obbligo di essere controllati da organismi abilitati. Le poche truffe scoperte nel settore dimostrano che funziona una efficace vigilanza. Sono quindi totalmente infondate le campagne di stampa contro il biologico.

Per di più acquistare biologico in un mercato di produttori locali, come il Biomarché, significa poter controllare la loro tracciabilità direttamente, oltre che favorire un'economia locale che preserva la fertilità del terreno , il paesaggio e la salute pubblica.

QUINDI NON TRATTIAMO I PRODUTTORI BIOLOGICI COME SEMPLICI VENDITORI, MA COME BENEMERITI COSTRUTTORI DI BENESSERE PUBBLICO. LA LORO SCELTA, IRTA DI SACRIFICI E DIFFICOLTÀ, CI PERMETTE DI VIVERE MEGLIO.

Il biologico cresce in Italia anche in questa tragica situazione di crisi: dimostra che l'economia verde ci può far uscire positivamente dal fallimento dell'attuale modello produttivo inquinante, malsano distruttivo e anti economico.

Associazione ECO - Circolo di Lugo - www.associazione-eco.it

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