martedì 26 novembre 2013

E45: il progetto ritorna

SenzanomeSi torna a parlare della Ravenna-Venezia. Come gettare al vento 10 miliardi di Euro

Tutto è successo all'improvviso. Erano anni che era scomparsa. La cercavi, chiedevi notizie, ma nessuno sapeva darti informazioni certe e sicure sulla sua esistenza. Si era pensato alla sua definitiva scomparsa o perlomeno al suo oblio. Poi all'improvviso è riapparsa dal nulla. Una nuova veste, comprata con i risparmi di un vecchio amico. Spinta sul palcoscenico di fronte a un pubblico un poco incredulo. Uno spettacolo già visto. Una gran delusione. La stessa regia. Gli stessi dialoghi. La stessa sceneggiatura. La produzione con qualche novità che nulla di buono lascia presagire. Alla fine dello spettacolo un omino con il cappello in mano per chiedere un'offerta molto vantaggiosa in cambio del coinvolgimento in primis nei futuri spettacoli, che porteranno grandi guadagni e tanto benessere. Non è facile convincere qualcuno a portare i propri soldi per opere la cui trama non conosci.

Project-financing termine utilizzato per il Ponte sullo Stretto, per il by-pass che doveva unire le sponde del canale Candiano. Letteralmente significa progetto finanziato. Ma da chi? Da parte dei privati, ma anche con fondi pubblici. Stiamo parlando di un progetto del costo di 10 miliardi di euro. Stimati non si sa come. Non esiste ancora un progetto esecutivo sul quale i conti si fanno con precisione. Il Ponte sullo Stretto aveva un costo stimato di 6 miliardi di euro. I privati sono scappati in quanto il rientro dei costi applicando un pedaggio di 12 euro per passaggio, era di circa 25 anni. Poi iniziava il guadagno.

La Orte-Venezia ha un costo presunto di 10 miliardi. La fine dei lavori prevista, pare, il 2021. Praticamente impossibile pensando ai tempi riguardanti la progettazione e la realizzazione. Quale privato è disposto a investire soldi in un'opera che comincerà a dare i frutti forse fra 10 anni nel più ottimistico dei casi? Un pazzo. All'infuori che non vi siano grandi aiuti da parte pubblica (con i nostri soldi) per un'opera inutile e devastante per il territorio italiano.

I Verdi e le Associazioni Ambientaliste hanno da sempre criticato costruttivamente quest'opera inutile e devastante per il nostro territorio. Hanno da sempre fatto proposte per la messa in sicurezza della Romea, per lo sfruttamento delle vie di comunicazione che già esistono, come la strada a scorrimento veloce che unisce Argenta con Ferrara. Sarebbe sufficiente intervenire sull'Adriatica che unisce Ravenna e Argenta, con bretelle che evitano i paesi come ad Alfonsine. Con costi sicuramente inferiori e impatti sul territorio sicuramente accettabili.

Neppure l'Unione Europea ha mai considerato prioritaria questa infrastruttura, esortando inutilmente l'Italia a potenziare piuttosto il corridoio ferroviario adriatico, opera necessaria che sarebbe disposta a cofinanziare.

La ferrovia parola caduta caduta nel vento.

Verdi/Ecologisti Civici Provincia di Ravenna

2 commenti:

  1. Riproporre questo progetto in questo modo, come se nulla fosse successo in questi anni
    e ' davvero incredibile.
    Neppure la crisi di questo modello economico fa intravedere la necessità di nuove vie
    Per una riconversione ecologica.
    Certuni vedono solo altre auto -strade

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  2. L'autostrada c'è già! La Ferrara-Venezia. Da Ravenna a Ferrara c'è la superstrada non a pagamento, Nuova Adriatica, che non si vuole completare per i pochi chilometri rimasti appunto ancora da completare; come da Cesena a Ravenna una superstrada non a pagamento c'è già e della quale non si vuole fare la manutenzione.
    Un'ennesima autostrada per favorire lo sviluppo dell'economia facendo pagare il pedaggio ai cittadini e soprattutto alle merci, con la ricaduta del suo costo sui prezzi o per favorire come sempre i potenti dell'industria delle costruzioni?
    E il progetto della Romea Ferroviaria previsto nelle prime bozze del PTCP della Provincia di Ravenna e bocciato dalla Regione?

    Arrigo Antonellini

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