lunedì 10 marzo 2014

Matrix e rifiuti pericolosi

a1-Il-mattone-cancerogeno-002OdA ci riprova con le certificazioni come se queste potessero avere un qualche valore. Le certificazioni si pagano e gli enti certificatori, per mantenere la propria permanenza sul mercato, devono concedere certificati, altrimenti il gioco per fare profitto si interrompe. E poi chi controlla gli enti certificatori?

Il prodotto di scarto degli inceneritori, lo ripeteremo fino alla nausea, è un rifiuto in parte classificato come pericoloso (D.Lgs. 205/2010), contenente diossine, furani, IPA, metalli pesanti, sostanze in maggior parte riconosciute dallo IARC (Agenzia Internazionale Ricerca Cranco) come cancerogeni sicuri, sostanze che poi ritroviamo, come l’azienda stessa afferma, anche all’interno del Matrix.

OdA non può continuare, dal 2011 a oggi, a far finta “che tale classificazione sia solamente un atto formale e giuridico”. Non è così, il decreto legislativo di cui sopra, afferma che” la declassificazione da rifiuto pericoloso a rifiuto non pericoloso, non si ottiene mediante diluizione o miscelazione...” per cui il Matrix dovrebbe essere classificato come rifiuto pericoloso e non finire nei prodotti per l’edilizia.

Il Matrix andrebbe messo al bando e applicato il “Principio di Precauzione” prima di creare un’altro caso come quello dell’amianto, denunciato dalla comunità scientifica e solamente dopo quarant’anni messo fuori legge dalla politica, dopo aver mietuto diverse vittime, senza contare quelle che ci si aspetta per il futuro. Lo stabilimento di Conselice è autorizzato a emettere circa 6 tonnellate l'anno di polveri, la frazione più fine e più pericolosa, contenente sostanze cancerogene.

La Conferenza dei Servizi ha chiesto di caratterizzare con analisi chimiche ogni automezzo in ingresso con i rifiuti pericolosi, OdA risponde che richiederebbe troppo in termini di costi e di tempo. Potremo mai fidarci di gente siffatta?

La risoluzione del Parlamento Europeo del 24/05/2012 prevede che entro il 2020 il rifiuto residuo debba essere quasi zero e che i rifiuti, riciclabili e compostabili, non potranno essere inceneriti. Cioè non ci dovrebbe più essere la materia prima per questo scandaloso progetto, e se ci sarà, perché siamo in Italia, saremo messi in mora dall'UE, e noi cittadini pagheremo due volte, in termini di salute e di denaro.

 

Luciano Lama

Esecutivo provinciale Verdi/Ecologisti Civici - Ravenna

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