mercoledì 23 aprile 2014

Che film ha visto Cortesi?

Foto1Ospedale di Lugo: 7500 cittadini hanno constatato un mucchio di macerie

In questi mesi, la riorganizzazione dei presidi ospedalieri, della medicina territoriale provinciale e la creazione dell'azienda unica della Romagna costituiscono un cambiamento epocale per la sanità pubblica. Vogliamo ora fare chiarezza e riflettere sui cambiamenti previsti per l’ospedale di Lugo partendo dalla polemica sorta sul reparto di cardiologia (vedi l’articolo della Voce del 17 Marzo e successiva nota della AUSL del 19 Marzo) e sulle recenti affermazioni di Cortesi del 18 aprile. Il cardiologo dott. Ermanno Tampieri paventava la prossima chiusura della cardiologia (reparto e unità coronarica) e la sospensione del servizio di guardia cardiologico h. 24. Il successivo comunicato della direzione sanitaria smentiva lo “smantellamento” della cardiologia e rassicurava sul mantenimento del servizio di guardia cardiologica h. 24. Partiamo dai documenti ufficiali: “Piano operativo di riorganizzazione dei servizi” della AUSL di Ravenna (Novembre 2013, Ospedale di Lugo) e dai tassi di occupazione letti (vedi sito web azienda USL Romagna). Per l’ospedale Umberto I il piano operativo stabilisce: creazione di una piattaforma medica (dove confluiscono medicina, pneumologia, cardiologia e medicina post acuti), creazione di una piattaforma chirurgica, (dove confluiscono chirurgia, urologia, ginecologia e chirurgia del sistema nervoso periferico) e infine una piattaforma di area critica costituita dalla fusione di rianimazione e unità coronarica. In totale il progetto prevede la soppressione di 45 posti letto (p.l.). Non considerando i posti di day service, l’area medica passa da 144 a 121 p.l. (-23 p.l.), l’area chirurgica da 82 a 62 p.l. (-20 p.l.) e l’area critica da 10 a 8 (-2 p.l.): un taglio lineare del 20% dei posti letto. Il reparto di cardiologia viene soppresso per confluire nella piattaforma medica, l'unità coronarica viene soppressa per confluire nella piattaforma di area critica. In merito alla guardia cardiologica citiamo testualmente “in una prima fase si prevede di mantenere la guardia cardiologica h. 24” (paragrafo 6.2). Ma successivamente anche questa verrà soppressa. I documenti ufficiali parlano chiaro. Per il 2013 il tasso di occupazione di posti letto per l’Umberto I è stato il seguente: letti totali 89.6%, cardiologia reparto 88.3%, rianimazione 79.5%, e unità coronarica 69.8%. Parallelamente al taglio dei p. l. ospedalieri si prevede il potenziamento della medicina territoriale con la creazione di case della salute (per ora solo sulla carta) e la creazione di un sistema in rete per trasferire verso il presidio di Ravenna i pazienti di maggior complessità.
I punti di riflessione sui dati esposti sono tanti.
Ci chiediamo se il Sindaco Cortesi, che nega lo smantellamento sia stato all'ospedale ultimamente. Non si è accorto di quello che è accaduto alla cardiologia? Che non sono stati più fatti interventi di chirurgia senologica da quando il dott. Magalotti se n'è andato? Che il pronto soccorso non accetta più pazienti gravi con patologie cardiologiche? Che il pronto soccorso deve sobbarcarsi un lavoro immane con due soli medici in servizio di giorno e uno di notte, è carente di infermieri e non ci sono posti per pazienti che sono costretti a rimanere in barella in attesa anche più di 24 ore?
La riduzione dei posti letto specie quelli ad alta intensità di cura è un prezzo altissimo da pagare per Lugo: in un futuro non lontano l’ospedale avrà sempre più difficoltà a rispondere alle crescenti esigenze dei cittadini.
Per gli abitanti della Bassa Romagna si apre uno scenario di “sanità itinerante” verso le città capoluogo di provincia della: Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini. L'alternativa è il ricorso alla “prossima” sanità privata (in fase di evidente espansione, non solo edilizia).
Ai tassi di occupazione attuali, il taglio dei posti letto, senza aver prima realizzato e validato una potenziata sanità territoriale, equivale a una drastica riduzione dei servizi.
La riorganizzazione della sanità locale (non riforma) non nasce da esigenze dei cittadini, ma arriva dall’alto e da lontano e si compie grazie all’avvallo di una classe politica locale debole e subalterna.
La parola “smantellamento” ha per i vertici della AUSL un significato diverso da quello di accezione comune.
Rispetto ai progetti in corso registriamo il silenzio assordante delle forze sindacali, delle associazioni del settore, e del personale sanitario.

Gabriele Serantoni
Candidato Sindaco del Comune di Lugo per i Verdi

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