mercoledì 21 maggio 2014

Sanità: e se copiassimo la Toscana?

Foto1Toscana ed Emilia-Romagna sono due Regioni amministrate più o meno dalle stesse forze politiche. Eppure le scelte che riguardano le politiche sanitarie sono diametralmente opposte. Ecco cosa ha dichiarato l'Assessore alla Sanità della Regione Toscana, Luigi Marroni, al Corriere Fiorentino il 20 aprile scorso.

"Non ci sarnano riduzioni di letti, né chiusure di piccoli ospedali, che non solo non abbiamo chiuso, ma a cui abbiamo garantito un futuro".

Niente accorpamento di ASL, come avviene in Emilia-Romagna? L'Assessore continua "le ASL preferisco che lavorino bene in 16, piuttosto che avere 3 ASL giganti che si piegherebbero sotto il proprio peso".

Allora la sanità toscana sarà una sanità che spreca soldi pubblici. E invece no: "Mi sento di dire che abbiamo eliminato gli sprechi eclatanti. Ci sono tanti spazi di miglioramento e continueremo in questo capitolo. Nel 70 per cento dei casi noi siamo in linea con il prezzo standard o la media nazionale, ad esempio paghiamo una siringa sterile monouso 0,109 euro contro la media nazionale di 0,159, nel 30 per cento sopra: è chiaro che ci sono margini, fermo restando che vogliamo mantenere l'attuale qualità del nostro sistema sanitario ,che è riconosciuta a livello nazionale."

Quindi non è vero che la strada scelta in Emilia-Romagna è stata una strada obbligata. Non è vero che è stata fatta l'AUSL della Romagna per risparmiare. Non è vero che per tagliare gli sprechi bisogna colpire gli ospedali più piccoli.

Abbiamo, di fianco a noi, una Regione molto simile alla nostra che ha fatto scelte molto diverse, riuscendo ad offrire un buon servizio sanitario, senza rinunciare ai risparmi.

La domanda che quindi sorge spontanea è quindi: perché l'Emilia-Romagna ha fatto scelte di verse? E, soprattutto, il nuovo modello sanitario emiliano-romagnolo, sempre più integrato pubblico-privato, è un modello pensato a vantaggio di chi?

 

1 commento:

  1. Forse questo modello offre un vantaggino alle cliniche private convenzionate,cioè pagate con soldi pubblici,come quella per cui lavorava un candidato sindaco... Ieri silente quando si faceva l'unica ausl ed oggi iperattivo ad intestarsi battaglie a difesa dell'ospedale che non ha fatto quando si dovevano fare. E il codazzo dei medici candidati con lui ....che magari in pensione lavorano
    per la suddetta clinica....non è proprio un bel vedere.
    La Sanità pubblica è un servizio che deve essere sempre più di qualità ,anche riducendo sprechi e diseconomie. La Sanità privata ha come obiettivo il profitto.
    C'è una differenza abissale.

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