La politica ha colpevolmente la memoria corta, tanto alla fine pagano i cittadini
Pochi si ricordano della vicenda della centrale a olio di palma costruita da Unigrà nel Comune di Conselice. Un'inquinante centrale da 49 MW elettrici, ampliata, qualche anno dopo, a 58 MW. Una centrale contro la quale noi Verdi combattemmo a Conselice, nei Comuni limitrofi di Lugo e Argenta, in Provincia e in Regione una grande battaglia che, purtroppo, non ne impedì la costruzione. Si tratta di un grande impianto che, seppur violando palesemente gli atti di programmazione territoriale provinciali, era destinato a portare enormi introiti a un grosso gruppo imprenditoriale privato e che quindi la politica, a parte noi Verdi, si è ben guardata dall'ostacolare.
Nella Delibera della Giunta della Regionale n. 1778 del 2006, fra le tante prescrizioni, si poteva leggere quella relativa al famoso raccordo ferroviario: in quanto l'arrivo di camion contenenti l'olio di palma dal porto di Ravenna fino alla centrale avrebbe comportato un rilevante incremento dell'inquinamento atmosferico, la ditta avrebbe dovuto presentare entro il 31 ottobre 2007 il progetto definitivo per la realizzazione del raccordo ferroviario e, entro 24 mesi dalla presentazione del progetto avrebbe dovuto costruire il raccordo, in modo da trasferire il trasporto dell'olio di palma su rotaia.
Fu proprio il raccordo ferroviario la foglia di fico che la maggior parte delle forze politiche (il PD, ma anche le destre) utilizzarono per nascondere l'inopportuna approvazione. Lo stesso Sindaco di Lugo ai tempi, Raffaele Cortesi, in un'infuocata assemblea pubblica a Voltana, cercò di rassicurare i cittadini affermando che avrebbe consentito alla centrale di funzionare solo ed esclusivamente dopo la costruzione del raccordo.
E poi?
Ovviamente i tempi non sono stati rispettati, ma la centrale è entrata ugualmente in funzione e le strade del ravennate e della Bassa Romagna hanno visto un incremento del traffico pesante a causa del trasporto dell'olio di palma. L'avvio risale al 2009, poi nel 2010 fu autorizzato un incremento di potenza e un aumento dei limiti di emissione.
E il raccordo ferroviario?
Il raccordo è stato poi progettato e costruito, ma i lavori, malgrado la centrale funzioni già da diversi anni, sono terminati solo nel marzo 2015. Attualmente non è ancora utilizzato, in quanto si è in attesa del collaudo delle Ferrovie.
Sono ormai trascorsi parecchi anni. I Sindaci sono tutti cambiati, così come i Presidenti e gli Assessori Regionali e Provinciali e la centrale sta funzionando e l'olio di palma, alla faccia delle prescrizioni e di tutti gli enti pubblici che si sono fatti ingannare, viene ancora trasportato su strada.
Non è che per caso c'è qualche Sindaco dotato di un minimo di coraggio, che possa far notare a Unigrà che i profitti li ha avuti, ma i costi ambientali li ha pagati la comunità? Non è che magari qualche Sindaco coraggioso, merce rara di questi tempi, inizia a sollecitare le Ferrovie affinché il raccordo sia rapidamente utilizzabile e imponga a Unigrà di rispettare i suoi obblighi?
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