I VERDI DELL'EMILIA-ROMAGNA SALUTANO CON SODDISFAZIONE L’ELEZIONE DI ALEXANDER VAN DER BELLEN A PRESIDENTE DELL’AUSTRIA E LA VITTORIA DEL ‘NO’ NEL REFERENDUM COSTITUZIONALE
I Verdi dell'Emilia-Romagna salutano con grande soddisfazione la vittoria del Verde Alexander Van der Bellen nelle elezioni di domenica 4 dicembre per la Presidenza della Repubblica austriaca. Una grande vittoria basata sull’europeismo e sulle tematiche eco-sociali, resa possibile dalla convergenza anche del sostegno socialdemocratico e popolare e dal protagonismo di innumerevoli comitati e gruppi di base animati dalle giovani generazioni e dalle donne, che hanno portato un contributo decisivo al risultato positivo.
Nella stessa serata di domenica i Verdi hanno salutato con soddisfazione anche la schiacciante vittoria dei ‘No’ nel referendum costituzionale, a cui hanno contribuito con il proprio impegno a livello nazionale e locale.
martedì 6 dicembre 2016
domenica 4 dicembre 2016
Una Piattaforma per impedire il depotenziamento dell'Ospedale di Lugo
I Verdi, prendendo atto dei segnali positivi dei Sindacati confederali e dei Sindaci di Lugo e Faenza, nonché del locale PD, propongono una piattaforma comune a tutti coloro che hanno a cuore l'ospedale di Lugo. Di seguito i punti che devono essere messi al centro della discussione.
giovedì 24 novembre 2016
Un NO nel merito di una riforma sbagliata
I Verdi per un No di merito sul referendum costituzionale mani libere del Governo su energia, trivelle, inceneritori, discariche, autostrade...
I Verdi dell'Emilia Romagna si sono attivati per un no di merito sul referendum costituzionale.Numerose iniziative con Marco Boato, ex parlamentare della commissione affari costituzionali si sono tenute a Bologna, Forlì, Cesena, Bertinoro e si terranno a Modena, Reggio, Casalecchio. Mentre Matteo Badiali, portavoce dei Verdi Bologna si è impegnato in un confronto a Zola Predosa.
I Verdi ritengono questa riforma sbagliata nel merito ed invitano a valutarla su questo e non su schieramenti partitici. La Carta Costituzionale è tale proprio perchè vi si riconosce la stragrande maggioranza dei cittadini. Trasformare il confronto in un plebiscito sul Governo è un gravissimo errore,gravido di conseguenze negative per il futuro del Paese.
I Verdi dell'Emilia Romagna si sono attivati per un no di merito sul referendum costituzionale.Numerose iniziative con Marco Boato, ex parlamentare della commissione affari costituzionali si sono tenute a Bologna, Forlì, Cesena, Bertinoro e si terranno a Modena, Reggio, Casalecchio. Mentre Matteo Badiali, portavoce dei Verdi Bologna si è impegnato in un confronto a Zola Predosa.
I Verdi ritengono questa riforma sbagliata nel merito ed invitano a valutarla su questo e non su schieramenti partitici. La Carta Costituzionale è tale proprio perchè vi si riconosce la stragrande maggioranza dei cittadini. Trasformare il confronto in un plebiscito sul Governo è un gravissimo errore,gravido di conseguenze negative per il futuro del Paese.
domenica 30 ottobre 2016
NO al referendum sulla riforma costituzionale
DOCUMENTO PER IL “NO” NEL REFERENDUM SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE E SULLA CONNESSA LEGGE ELETTORALE
1. I Verdi italiani che sottoscrivono il presente documento ritengono sbagliato e inaccettabile che il referendum sulla riforma costituzionale, previsto per il 4 dicembre 2016, venga tramutato in una sorta di plebiscito a favore del Presidente del Consiglio Renzi e del suo Governo. Qualunque sia il giudizio che qualunque forza politica e qualunque cittadino o cittadina abbia nei confronti del Governo Renzi, che può essere positivo o negativo o anche articolato rispetto ai singoli provvedimenti del suo programma, nel referendum deve prevalere esclusivamente il giudizio sull’insieme della riforma costituzionale approvata dalla maggioranza del Parlamento secondo le procedure previste dall’art. 138 della Costituzione. Il quale art. 138 prevede anche la possibilità di promuovere un referendum (senza quorum di validità) su ogni legge di revisione costituzionale, qualora tale legge non sia stata approvata nell’ultima lettura da entrambe le Camere con i due terzi dei propri componenti.
1. I Verdi italiani che sottoscrivono il presente documento ritengono sbagliato e inaccettabile che il referendum sulla riforma costituzionale, previsto per il 4 dicembre 2016, venga tramutato in una sorta di plebiscito a favore del Presidente del Consiglio Renzi e del suo Governo. Qualunque sia il giudizio che qualunque forza politica e qualunque cittadino o cittadina abbia nei confronti del Governo Renzi, che può essere positivo o negativo o anche articolato rispetto ai singoli provvedimenti del suo programma, nel referendum deve prevalere esclusivamente il giudizio sull’insieme della riforma costituzionale approvata dalla maggioranza del Parlamento secondo le procedure previste dall’art. 138 della Costituzione. Il quale art. 138 prevede anche la possibilità di promuovere un referendum (senza quorum di validità) su ogni legge di revisione costituzionale, qualora tale legge non sia stata approvata nell’ultima lettura da entrambe le Camere con i due terzi dei propri componenti.
sabato 27 agosto 2016
Robinie Canale dei Molini: ultimo atto
[caption id="attachment_1585" align="alignleft" width="265"] Veduta del Canale e del boschetto[/caption]
Sembra che stia per giungere al termine la vicenda che riguarda gli interventi lungo il Canale dei Molini, in Via Canale Inferiore Destra, a poca distanza dal Parco del Loto: è stata predisposta la chiusura della strada e sono state posizionate le macchine di movimento terra.
La vicenda nacque fra il 4 e il 7 febbraio 2015, con gli eccezionali eventi atmosferici che portarono all'allagamento di molte zone della Regione, fra cui anche Lugo e ingenti danni nei fiumi e nei canali. Anche il tratto del Canale dei Molini interessato riportò una frana, sul lato destro, quello senza alberi
Sembra che stia per giungere al termine la vicenda che riguarda gli interventi lungo il Canale dei Molini, in Via Canale Inferiore Destra, a poca distanza dal Parco del Loto: è stata predisposta la chiusura della strada e sono state posizionate le macchine di movimento terra.
La vicenda nacque fra il 4 e il 7 febbraio 2015, con gli eccezionali eventi atmosferici che portarono all'allagamento di molte zone della Regione, fra cui anche Lugo e ingenti danni nei fiumi e nei canali. Anche il tratto del Canale dei Molini interessato riportò una frana, sul lato destro, quello senza alberi
martedì 23 agosto 2016
Traversine inquinate dell'Ilva di Taranto a Lugo
Molti lughesi hanno appreso soltanto dai giornali, con stupore e un po' di preoccupazione, dell'arrivo di 415 tonnellate di traversine di legno inquinato provenienti dall'Ilva di Taranto.
Dalle notizie che sono trapelate dalle agenzie di stampa, questa operazione fa parte del vasto intervento di bonifica dello stabilimento Ilva di Taranto, tristemente famoso ormai in tutta Italia, e attualmente in parte sotto sequestro. Fra le operazioni di bonifica è previsto anche lo smaltimento di ingenti quantità di traversine di legno. Oltre alle 415 tonnellate, dovranno esserne smaltite altre 25 mila. Si parla quindi di quantità non indifferenti. Non è chiaro se tutte arriveranno a Lugo oppure se verranno smaltite in centri diversi, in altre zone d'Italia.
Dalle notizie che sono trapelate dalle agenzie di stampa, questa operazione fa parte del vasto intervento di bonifica dello stabilimento Ilva di Taranto, tristemente famoso ormai in tutta Italia, e attualmente in parte sotto sequestro. Fra le operazioni di bonifica è previsto anche lo smaltimento di ingenti quantità di traversine di legno. Oltre alle 415 tonnellate, dovranno esserne smaltite altre 25 mila. Si parla quindi di quantità non indifferenti. Non è chiaro se tutte arriveranno a Lugo oppure se verranno smaltite in centri diversi, in altre zone d'Italia.
giovedì 28 aprile 2016
Caos rifiuti a Ravenna e provincia: perché?
HERA è sempre più una finanziaria che delega i servizi
Le gravissime disfunzioni sulla raccolta dei rifiuti nella città di Ravenna si stanno ripercuotendo anche in provincia. Anche Lugo, ad esempio, ha le campane per la raccolta della plastica intasate e contornate da rifiuti abbandonati che creano situazioni di degrado.
A cosa è dovuto questo?
La principale causa di questo non è solo il passaggio di consegne nell’ambito del subappalto tra una ditta e l’altra, ma soprattutto il fatto che HERA ha affidato all’esterno l’intero servizio di raccolta tenendo per sé solo lo smaltimento ed il profitto, come dimostra il fatto che la gara per il subappalto sia di 41 milioni e mezzo a fronte di un costo complessivo del servizio di poco oltre sessanta milioni.
Le gravissime disfunzioni sulla raccolta dei rifiuti nella città di Ravenna si stanno ripercuotendo anche in provincia. Anche Lugo, ad esempio, ha le campane per la raccolta della plastica intasate e contornate da rifiuti abbandonati che creano situazioni di degrado.
A cosa è dovuto questo?
La principale causa di questo non è solo il passaggio di consegne nell’ambito del subappalto tra una ditta e l’altra, ma soprattutto il fatto che HERA ha affidato all’esterno l’intero servizio di raccolta tenendo per sé solo lo smaltimento ed il profitto, come dimostra il fatto che la gara per il subappalto sia di 41 milioni e mezzo a fronte di un costo complessivo del servizio di poco oltre sessanta milioni.
martedì 12 aprile 2016
Un'occasione per una svolta ecologista
I Verdi invitano al voto e a votare sì domenica 17 aprile. Il referendum per dire sì all'abrogazione delle trivelle è stato indetto da nove Consigli Regionali, di cui sette a maggioranza centrosinistra e due a maggioranza centrodestra. Un referendum trasversale dunque, al di là delle appartenenze partitiche, che accomuna tutti coloro che hanno a cuore la salvezza del nostro mare. Per la sua bellezza, per il turismo che rappresenta il vero petrolio per l'Italia, per abbandonare i residui delle energie fossili e scegliere la strada delle energie rinnovabili.
martedì 1 marzo 2016
Progetto Matrix, tormentone sismica, OdA sembra essere in serie difficoltà
La Provincia ha detto a chiare lettere che “il progetto deve redatto secondo i criteri della Classe d'uso III (terza), così come peraltro già previsto nella VIA”, il Responsabile del Servizio Sismica dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna, nero su bianco ha sostenuto che “gli eventuali interventi di carattere strutturale necessari devono essere terminati precedentemente alla richiesta di conformità edilizia”. Dello stesso avviso è anche il Comitato Tecnico Scientifico (C.T.S.) della Regione Emilia Romagna, che in una nota all'Unione dei Comuni è del parere che “.... le tempistiche e le procedure amministrative sono dettate dalla necessità di conseguire l'adeguamento prima dell'effettivo cambio di destinazione d'uso (con aumento di classe)”, vale a dire prima dell'agibilità.
martedì 9 febbraio 2016
Dossier robinie del Canale dei Molini
[caption id="attachment_1585" align="alignleft" width="230"] Veduta del Canale e del boschetto[/caption]
Da mesi stiamo cercando di fermare il taglio di una ventina di alberi sull'argine in sinistra idraulica del Canale dei Molini, fra Via De Brozzi e Via Piratello, in prossimità del Parco del Loto di Lugo, da parte del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, con l'avvallo del Comune di Lugo. Di seguito è possibile trovare un dossier di tutta l'operazione, con tanto di documenti che dimostrano i gravi errori negli atti.
La storia inizia con gli eccezionali eventi atmosferici che colpirono l'Emilia-Romagna fra il 4 e il 7 febbraio 2015 e che comportarono l'allagamento di molte zone della Bassa Romagna, fra cui anche alcuni quartieri di Lugo.
Ai sensi degli artt. 8, 9 e 10 della Legge Regionale dell'Emilia-Romagna n. 1 del 07/02/2005, “Norme in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell'Agenzia Regionale di Protezione Civile”, la Regione, il 13 febbraio 2015, chiese al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza. Stato di emergenza che è poi stato dichiarato con la Delibera del Consiglio dei Ministri del 12/03/2015, che ha stanziato 13.800.000 €. Qui è possibile leggerne il testo.
Da mesi stiamo cercando di fermare il taglio di una ventina di alberi sull'argine in sinistra idraulica del Canale dei Molini, fra Via De Brozzi e Via Piratello, in prossimità del Parco del Loto di Lugo, da parte del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, con l'avvallo del Comune di Lugo. Di seguito è possibile trovare un dossier di tutta l'operazione, con tanto di documenti che dimostrano i gravi errori negli atti.
La storia inizia con gli eccezionali eventi atmosferici che colpirono l'Emilia-Romagna fra il 4 e il 7 febbraio 2015 e che comportarono l'allagamento di molte zone della Bassa Romagna, fra cui anche alcuni quartieri di Lugo.
Ai sensi degli artt. 8, 9 e 10 della Legge Regionale dell'Emilia-Romagna n. 1 del 07/02/2005, “Norme in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell'Agenzia Regionale di Protezione Civile”, la Regione, il 13 febbraio 2015, chiese al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza. Stato di emergenza che è poi stato dichiarato con la Delibera del Consiglio dei Ministri del 12/03/2015, che ha stanziato 13.800.000 €. Qui è possibile leggerne il testo.
martedì 2 febbraio 2016
Canale dei Molini: una mozione per il Consiglio Comunale
Malgrado le risposte evasive del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale e i silenzi del Comune di Lugo, continuiamo a sostenere che il previsto intervento sugli argini del Canale dei Molini, in Via Canale Inferiore Destra, in prossimità del Parco del Loto, contenga un grave errore per quanto riguarda i finanziamenti.
Nel progetto del Consorzio di Bonifica, infatti, risultano 28.000 € derivanti, tramite il Comune di Lugo, dalla Delibera della Giunta Regionale n. 726/2015 che finanzia un intervento di messa in sicurezza del territorio per quanto concerne il rischio idraulico in un'altra zona del Canale del Molini.
Nel progetto del Consorzio di Bonifica, infatti, risultano 28.000 € derivanti, tramite il Comune di Lugo, dalla Delibera della Giunta Regionale n. 726/2015 che finanzia un intervento di messa in sicurezza del territorio per quanto concerne il rischio idraulico in un'altra zona del Canale del Molini.
venerdì 29 gennaio 2016
Canale dei Molini: i conti non tornano
Malgrado le risposte fornite dal Consorzio di Bonifica, rimangono le gravi incongruenze negli atti che riguardano il previsto intervento
Il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale ha pubblicamente fornito delle risposte ai nostri rilievi in merito al progetto di manutenzione degli argini del Canale dei Molini fra Via De Brozzi e Via Piratello che comporteranno l'abbattimento di 20 alberature sull'argine sinistro.
Da un lato prendiamo atto delle spiegazioni tecniche relative al tipo di intervento, in merito alle quali ci chiediamo, comunque, se esista o meno un parere della Provincia di Ravenna in merito a questo intervento, dato che siamo all'interno di un'Area di Riequilibrio Ecologica.
Dall'altro, però, continuiamo ad affermare che restano gravi incongruenze negli atti.
Il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale ha pubblicamente fornito delle risposte ai nostri rilievi in merito al progetto di manutenzione degli argini del Canale dei Molini fra Via De Brozzi e Via Piratello che comporteranno l'abbattimento di 20 alberature sull'argine sinistro.
Da un lato prendiamo atto delle spiegazioni tecniche relative al tipo di intervento, in merito alle quali ci chiediamo, comunque, se esista o meno un parere della Provincia di Ravenna in merito a questo intervento, dato che siamo all'interno di un'Area di Riequilibrio Ecologica.
Dall'altro, però, continuiamo ad affermare che restano gravi incongruenze negli atti.
lunedì 25 gennaio 2016
Canale dei Molini: errori nella procedura?
Nel progetto di manutenzione degli argini del Canale dei Molini in prossimità del Parco del Loto di Lugo, che prevede il taglio della fascia alberata sull'argine sinistro, sono presenti gravi incongruenze negli atti
Perché far passare per prevenzione del rischio idraulico, con annesse misure di urgenza e di protezione civile, un intervento di ordinaria manutenzione di un’opera che ha solo finalità irrigue e non fa parte della rete scolante del territorio?
Perché far passare per prevenzione del rischio idraulico, con annesse misure di urgenza e di protezione civile, un intervento di ordinaria manutenzione di un’opera che ha solo finalità irrigue e non fa parte della rete scolante del territorio?
martedì 19 gennaio 2016
Pavaglione: piazzale rinnovato e snaturato
Con un po' di ritardo pubblichiamo il nostro comunicato stampa del 12 dicembre scorso, che tanto ha fatto arrabbiare il Sindaco di Lugo.
Cacciato dalla porta a furor di popolo, il famoso progetto delle betulle, seppur pagato dai contribuenti, è rientrato dalla finestra con questo discutibile arredo urbano fatto di collinette di ghiaino color ocra e alberi in vaso (ma ci saranno?).
La scelta di intervenire sulla piazza del Pavaglione così pesantemente, quasi fosse un luogo degradato meritevole di riqualificazione urbana, ha fatto dimenticare volutamente che il ruolo prioritario e originale della piazza è legato al suo ruolo fondamentale: essere la sede ideale e storica per manifestazioni all'aperto quali il mercato, il palio, la fiera biennale dell'artigianato, spettacoli, concerti, etc.
Cacciato dalla porta a furor di popolo, il famoso progetto delle betulle, seppur pagato dai contribuenti, è rientrato dalla finestra con questo discutibile arredo urbano fatto di collinette di ghiaino color ocra e alberi in vaso (ma ci saranno?).
La scelta di intervenire sulla piazza del Pavaglione così pesantemente, quasi fosse un luogo degradato meritevole di riqualificazione urbana, ha fatto dimenticare volutamente che il ruolo prioritario e originale della piazza è legato al suo ruolo fondamentale: essere la sede ideale e storica per manifestazioni all'aperto quali il mercato, il palio, la fiera biennale dell'artigianato, spettacoli, concerti, etc.
Neo-Pavaglione
A che dobbiamo un “Giardino degli Incanti” impiantato nel cuore di Lugo, lo spiazzo dentro il Pavaglione? Forse ad una suggestione linguistica malintesa, in quanto quel civico piazzale veniva chiamato tradizionalmente il Prato del Pavaglione, o della Fiera?
Vorrei attaccarmi appunto al malinteso facendo appello alla realtà storica e agli stili ad essa inerenti, piuttosto che alle suggestioni dettate magari da buon gusto contemporaneo ma niente di più. La realtà del Pavaglione è che esso venne realizzato negli anni ’70-80 del Settecento, su richiesta dei Lughesi e dietro approvazione del governatore della Legazione di Ferrara l’attivissimo Cardinale Carafa, per provvedere a (diremmo oggi) razionalizzare lo spazio in cui si effettuavano il mercato dei bozzoli da seta e la Fiera cuore pulsante della mercantile terra di Lugo; uno spazio centrale lasciato libero giusto due secoli prima con l’abbattimento della Cittadella e prontamente occupato dai bottegai che ottennero anche il riscatto della Fossa del Castello dopo lunga contesa con famiglie che la avevano avuta in usufrutto.
Vorrei attaccarmi appunto al malinteso facendo appello alla realtà storica e agli stili ad essa inerenti, piuttosto che alle suggestioni dettate magari da buon gusto contemporaneo ma niente di più. La realtà del Pavaglione è che esso venne realizzato negli anni ’70-80 del Settecento, su richiesta dei Lughesi e dietro approvazione del governatore della Legazione di Ferrara l’attivissimo Cardinale Carafa, per provvedere a (diremmo oggi) razionalizzare lo spazio in cui si effettuavano il mercato dei bozzoli da seta e la Fiera cuore pulsante della mercantile terra di Lugo; uno spazio centrale lasciato libero giusto due secoli prima con l’abbattimento della Cittadella e prontamente occupato dai bottegai che ottennero anche il riscatto della Fossa del Castello dopo lunga contesa con famiglie che la avevano avuta in usufrutto.
Robinie del Canale dei Molini, ripassiamo
[caption id="attachment_1584" align="alignleft" width="225"] All'ombra del boschetto[/caption]
E' stata finalmente convocata, per giovedì 21 gennaio, presso la sala pubblica del centro commerciale Iris, alle ore 20.30, la riunione della Consulta Lugo Nord per affrontare coi cittadini lughesi la questione. Vediamo di fare un breve ripasso della storia...
La vicenda del taglio degli alberi, non solo robinie, dell'argine alla sinistra idraulica del Canale dei Molini nel tratto compreso fra Via De Brozzi e Via Piratello da parte del Consorzio di Bonifica è diventata nota al pubblico, tramite la stampa e il contatto diretto con gli interessati, alla fine dell'estate 2015.
E' stata finalmente convocata, per giovedì 21 gennaio, presso la sala pubblica del centro commerciale Iris, alle ore 20.30, la riunione della Consulta Lugo Nord per affrontare coi cittadini lughesi la questione. Vediamo di fare un breve ripasso della storia...
La vicenda del taglio degli alberi, non solo robinie, dell'argine alla sinistra idraulica del Canale dei Molini nel tratto compreso fra Via De Brozzi e Via Piratello da parte del Consorzio di Bonifica è diventata nota al pubblico, tramite la stampa e il contatto diretto con gli interessati, alla fine dell'estate 2015.
Matrix: un po' di storia
La relazione dell'Arch. Monica Cesari, dirigente dell'Area Territorio dell'Unione dei Comuni, durante il Consiglio Comunale di Conselice del 17 dicembre scorso da adito a confusione e rende complessa una situazione che complessa non lo è nata.
Per capire bisogna fare qualche passo indietro.
Innanzi tutto i tempi
La V.I.A. regionale che ha autorizzato il progetto Matrix contemplava un crono programma in cui si prevedeva di completare le opere necessarie in 12 mesi dal rilascio delle autorizzazioni pertinenti. Dall'allegato di asseverazione del permesso di costruire, si evince che la natura delle opere consistevano in “ampliamento di capannoni e ristrutturazione dell'intero sito esistente”. Tempo previsto per tali interventi strutturali 7 mesi, per completare invece le opere elettromeccaniche, gli impianti di aspirazione e depurazione aria e di trattamento acque erano contemplati altri 5 mesi.
Per capire bisogna fare qualche passo indietro.
Innanzi tutto i tempi
La V.I.A. regionale che ha autorizzato il progetto Matrix contemplava un crono programma in cui si prevedeva di completare le opere necessarie in 12 mesi dal rilascio delle autorizzazioni pertinenti. Dall'allegato di asseverazione del permesso di costruire, si evince che la natura delle opere consistevano in “ampliamento di capannoni e ristrutturazione dell'intero sito esistente”. Tempo previsto per tali interventi strutturali 7 mesi, per completare invece le opere elettromeccaniche, gli impianti di aspirazione e depurazione aria e di trattamento acque erano contemplati altri 5 mesi.
Matrix: respinto il ricorso al TAR, ma qualcosa non quadra
Respinto il Ricorso al TAR. Che la cosa sarebbe finita così l'avevamo già capito e messo nero su bianco. Stava scritto nei continui rinvii del Collegio giudicante che hanno permesso ad OdA di sanare prima della sentenza, ma ciò va poi verificato, una grossa irregolarità come quella dell'incoerenza dell'autorizzazione sismica.
Tutte le altre questioni, da un punto di vista di regolarità dell'iter autorizzativo erano più facilmente superabili, infatti il TAR le liquida in quanto, dice, tutte le problematiche sollevate dai ricorrenti sono state ampiamente trattate dalla Conferenza dei Servizi durante la V.I.A., non sussistono quindi rischi. Non ci sono per il mondo agricolo, in quanto il proponente stesso afferma nel suo rapporto ambientale che “non si rilevano significativi impatti connessi all'esercizio dell'impianto”.
Tutte le altre questioni, da un punto di vista di regolarità dell'iter autorizzativo erano più facilmente superabili, infatti il TAR le liquida in quanto, dice, tutte le problematiche sollevate dai ricorrenti sono state ampiamente trattate dalla Conferenza dei Servizi durante la V.I.A., non sussistono quindi rischi. Non ci sono per il mondo agricolo, in quanto il proponente stesso afferma nel suo rapporto ambientale che “non si rilevano significativi impatti connessi all'esercizio dell'impianto”.
Matrix: errori nelle procedure di autorizzazione
Sulla stampa, il Sindaco di Conselice invoca per la propria Giunta e per quella dell'Unione dei Comuni l'aver sempre presidiato l'iter autorizzativo di OdA, senonché, nel progetto autorizzato, OdA afferma di essere in classe d'uso simica III e, coerentemente con quanto la norma precisa, l'azienda avrebbe dovuto presentare richiesta di autorizzazione sismica in classe III.
Invece la presenta di II e l'ufficio competente l'autorizzata in II. Non c'è nessuna complessità, come affermano i tecnici dell'Unione, andava semplicemente verificata la coerenza fra pre-sismica e sismica, sono stati commessi degli errori, punto e basta.
Invece la presenta di II e l'ufficio competente l'autorizzata in II. Non c'è nessuna complessità, come affermano i tecnici dell'Unione, andava semplicemente verificata la coerenza fra pre-sismica e sismica, sono stati commessi degli errori, punto e basta.
Matrix: al TAR nulla da fare
Cassato il Ricorso al TAR, esito scritto da tempo nei continui rinvii del Collegio giudicante che ha dato modo ad OdA di sanare, per dirla con un eufemismo, con l'aiuto dell'Unione dei Comuni, Provincia e Regione, la grossa irregolarità dell'inadeguatezza dell'autorizzazione sismica. Sulle motivazioni della sentenza è meglio stendere un velo pietoso.
In poche parole il TAR sostiene che dal momento che è stata fatta la VIA non ci sono rischi.
In poche parole il TAR sostiene che dal momento che è stata fatta la VIA non ci sono rischi.
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