martedì 3 settembre 2019

Una verde Etiopia


Di Giacomo Foschini
Leggo sul Telegraph di oggi 30 luglio 2019 che lunedì scorso in Etiopia sono stati messi a dimora duecento milioni di alberi, probabilmente il record mondiale.
L’iniziativa ambiziosa del Primo Ministro Abiy Ahmed, è rivolta a contrastare gli effetti dell’erosione ha seriamente danneggiato il paesaggio nazionale. “oggi l’Etiopia è impegnata a battere il record per
un lascito verde”, è il tweet del Primo Ministro.
Tra le cause della desertificazione del paese c’è l’aumento della popolazione e perciò l’esigenza di terreno da sfruttare per le colture e l’uso irrazionale delle risorse forestali, ma fino alla fine dell’ottocento l’Etiopia era una nazione sostanzialmente ricoperta da foreste.

lunedì 2 settembre 2019

Perché i Verdi?

di Dino Tartagni

Quando P. Galletti mi ha proposto di essere disponibile quale candidato al Consiglio comunale di Lugo, subito ho pensato: “Ma chi me lo fa fare. Alla soglia dei 70 anni fatti i cavoli tuoi”. Le motivazioni, per cui ho detto sì, non sono state quelle di riprendere una carriera politica, ma varie e di altro genere.

a) In un contesto socio-politico sempre più alla deriva e destrutturato, come cittadini e come persone dobbiamo ridare vigore alla responsabilità personale di contrastare situazioni conservative ed opache, fiancheggiate da una classe politica cinica nell’uso di linguaggi volgari e vuoti, divisivi, spesso cavalcando l’istinto della paura, per giustificare quella che viene ritenuta l’unica alternativa possibile, ovvero isolarsi dagli altri Paesi, indebolire l’UE, chiudersi a protezione di un temporaneo benessere (per pochi..!), rifiutare l’altro, tornare indietro in poche parole.

Salviamo il suolo, salviamo l'agricoltura

di Giacomo Foschini

Il manifesto fissa la priorità di non consumare ulteriore suolo per le attività edilizie.
Lodevole proposito da accogliere “a mani giunte”.
Resta qualcosa da aggiungere sul suolo “risparmiato”. Una recente ricerca ha appurato che
si trova molta più biodiversità nel piazzale di una fabbrica dismessa che in un frutteto tecnologico. È un dato sul quale meditare perché la campagna è veramente preziosa. Il principe di Galles si è spinto ad affermare che merita il rispetto di una vecchia cattedrale.

Lotras di Faenza: l’incendio che non muore mai

A distanza di giorni i fumi velenosi e tossici generati dal gravissimo incendio della Lotras continuano ad impestare l’aria di Faenza e della bassa Romagna in base alle correnti d’aria.

E’ mai possibile che a tutt’oggi le uniche misure prese siano stati gli inviti a chiudere le finestre e a lavare le verdure?

I dati ufficiali, finalmente comunicati da Arpae, anche se “tranquillizzanti” poiché i livelli di diossina sarebbero “compatibili con l’incendio ed inferiori a quelle misurati in analoghe situazioni”, inducono a chiedere : non sarebbe stato più prudente impedire almeno la commercializzazione di ortaggi e frutta prodotti nel comune di Faenza?