Leggiamo sui giornali un appello lanciato da Confindustria di Lugo ai candidati sindaci e consiglieri della Bassa Romagna che ci lascia amareggiati.
Viviamo in un periodo storico che sarà ricordato per molti anni, in cui tutti, a parte forse Berlusconi, riconoscono che ci troviamo in una crisi economica profonda e diversa dalle ultime che abbiamo vissuto. Stiamo vivendo una crisi economica il cui significato mina alle basi l'attuale sistema di sviluppo. Uno sviluppo sfrenato, spesso ambientalmente e socialmente insostenibile. Uno sviluppo che non si preoccupa di devastare tutto ciò che ha attorno, per tutelare il profitto (spesso di pochi).
Per quanto nei nostri territori, nella Bassa Romagna, come nella provincia di Ravenna, la crisi economica forse si stia sentendo di meno, perché qui esiste un sistema sociale più solido, è innegabile che siamo giunti a una svolta.
Come riprendersi dalla crisi?
Rifacendo esattamente quello che si faceva prima? Consumando il territorio con la speculazione edilizia, tollerando se non direttamente appoggiando un mondo produttivo consumista e inquinatore?
Come può un simile modello farci uscire dalla stressa crisi economica in cui ci ha fatto precipitare?
Noi crediamo che sia giunto il momento che anche dal mondo economico, da Confindustria, come da altre associazioni di categoria, venga una spinta propositiva verso un nuovo modello di sviluppo.
Forse va troppo di moda citare le promesse elettrorali e i primi impegni di governo presi da Obama negli USA, ma noi pensiamo che anche il territorio di Lugo e della Bassa Romagna sia pronto per la Green Economy, per l'economia verde. Crediamo in un'economia che vede la crescita non come l'aumento del suolo occupato, delle risorse consumate, dei rifiuti prodotti, ma come qualcosa che ci faccia vivere meglio.
Noi vogliamo un mondo economico che sia disposto a puntare sull'efficienza energetica, sull'innovazione dei prodotti mirata alla minimizzazione degli impatti e del consumo di risorse. Vogliamo un mondo economico che non parli più di crescita, ma di sviluppo sostenibile.
Queste sono le proposte che siamo disposti ad appoggiare.
Gian Luca Baldrati
Capogruppo Verdi per la Pace
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