[caption id="attachment_747" align="alignleft" width="372"] Il Mulino di Fusignano lungo Via Ex-Tramvia[/caption]
“Che in questi tempi di tagli ai bilanci degli Enti locali e di spending review gli alberi, e più in generale tutto il verde pubblico, siano visti solo come un costo da “abbattere” era cosa nota, ma nella Bassa Romagna oggi si sta esagerando.”
Commenta così la consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo, la notizia degli abbattimenti di alberi a Fusignano lungo via ex Tramvia e il Canale dei Mulini e sulla questione presenta un’interrogazione alla Giunta regionale.
“Ricordo – continua Meo – che il Canale dei Mulini è un’opera realizzata in epoca medievale che, oltre ad essere vincolata ai sensi del Ptcp della Provincia di Ravenna, con riferimento ai Comuni di Lugo, Fusignano e Cotignola fa anche parte dell’Area di Riequilibrio Ecologico “Canale dei Mulini di Lugo e Fusignano”, istituita dalla Regione Emilia-Romagna proprio su proposta della Provincia e dei Comuni (Delibera di Consiglio provinciale n. 36 del 29 marzo 2011).”
“Gli alberi di via ex Tramvia sono stati tagliati quindi all’interno dell’area protetta che riunisce in unico sistema il Canale dei Mulini – segnalato come area di collegamento ecologico a livello provinciale – il Bosco di Fusignano, il Parco del Loto, l’ex cava Gattelli e l’area di laminazione di via Brignani, per una superficie complessiva di quasi 80 ettari.”
“Per questi motivi ho chiesto alla Giunta se sia stata preventivamente informata di questo taglio di alberi, giustificato, a quanto risulta, da ragioni di sicurezza stradale, e se le amministrazioni locali abbiano chiesto l’autorevole parere del Servizio fitosanitario regionale sui presunti problemi di staticità degli alberi.”
“Infine, ho chiesto di conoscere – conclude l’esponente ecologista – l’ammontare dei contributi regionali erogati per la realizzazione e la gestione dell’Area di Riequilibrio Ecologico “Canale dei Mulini di Lugo e Fusignano” e se la Regione non ritenga di indirizzare i propri sforzi finanziari verso altre aree protette i cui Enti gestori dimostrino una maggiore sensibilità nella tutela del paesaggio e del verde pubblico.”
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