La crisi morde nell'edilizia e nell'agroindustria convenzionali
In queste settimane un bollettino di guerra racconta il fallimento di storiche cooperative edili come ITER o di imprese affermate di agroindustria come CEPAL, Contarini...
Oltre a perseguire tutte le strade per garantire tutte le tutele possibili ai lavoratori di queste aziende, occorre interrogarsi sulle cause di questa crisi e prospettare nuove forme di impresa e lavoro in questi settori.
L'edilizia convenzionale basata su grandi opere e sulla costruzione bulimia di nuove case e nuove costruzioni è andata inevitabilmente in crisi, lasciando, oltre che territorio fertile cementificato per sempre, tanti lavoratori disoccupati.
Una nuova edilizia sostenibile, legata alla green economy, deve occuparsi di ristrutturazione dell'esistente, di restauro, di adeguamento energetico degli edifici, di manutenzione continua del territorio, a cominciare da quella idraulica.
Le casse di espansione del Senio devono essere ultimate.
Ma tutto il territorio va messo in sicurezza, a cominciare dal rischio sismico, iniziando dagli edifici pubblici.
Per questo vanno usati fondi disponibili, italiani, locali ed europei, al di fuori del patto di stabilità.
Nell'agroalimentare è giunto al capolinea un modello di agricoltura industriale che puntava alla quantità e all'uso massiccio di concimi e pesticidi.
L'agricoltura della Romagna estense deve puntare sull'alta qualità e quindi sul biologico e sul Biodinamico.
Un settore, quello del biologico, che oggi cresce in modo significativo ogni anno in tutta Italia e anche nell'esportazione.
I Verdi hanno sostenuto fin dagli anni ottanta l'agricoltura biologica, che oggi costituisce una realtà significativa per rilanciare l'intero comparto agricolo.
Le amministrazioni comunali e le AUSL dovrebbero intanto far utilizzare nelle mense delle scuole e degli ospedali prodotti biologici che siano anche locali.
Come si vede la conversione ecologica del modo di produrre offre vere opportunità per uscire dalla crisi e creare lavoro duraturo
Gabriele Serantoni
Candidato Sindaco del Comune di Lugo per i Verdi
I verdi propongono un vero green new deal.
RispondiEliminaUna via d'uscita dalla crisi,creando lavoro sostenibile e duraturo
con una nuova economia amica dell'ecologia
sarebbe bello riuscire ad applicare in Italia le ricette che hanno funzionato in Germania.
RispondiEliminal'ecologia è il futuro di una economia umana che rispetti il lavoratore e la natura e producs beni durevoli e non inquinanti
Nell’agroalimentare è giunto al capolinea un modello di agricoltura industriale che puntava alla "quantità"1 e all’uso "massiccio"2 di concimi e "pesticidi"3.
RispondiEliminaL’agricoltura della Romagna estense deve puntare sull’alta "qualità"4 e "quindi"5 sul "biologico"6 e sul "Biodinamico"7.
Caro candidato sindaco, non mi sembra il modo più produttivo per cercare voti, a meno che non si accontenti di quelli "puri" della legione ambientalista. Un po' più di elasticità, razionalità, scientificità e meno fondamentalismo penso che renderebbero di più.
Mi permetto di esporLe alcuni sintetici commenti:
1 troppo perentoria come affermazione e non giusta; basta guardare a tutto quello che fa l'agricoltura organizzata per la qualità (ovviamente bisognerà che ci intendiamo prima sul significato di questa parola)
2 le piace questo termine, ma lo usa come slogan; non concordo
3 si chiamano ufficialmente prodotti fitosanitari (v. blog su Rivali di San Bartolomeo)
4 concordo sull'obbiettivo, con la precisazione del punto 1.
5 il quindi c'è di troppo; e Lei lo usa spesso. Lasci agli interlocutori e all'uditorio trarre le conclusioni
6 d'accordo sulle finalità del biologico; non su tutte le sue norme - alcune in contraddizione con le finalità stesse - e sull'applicazione pratica e sull'efficienza dei controlli. Ci sono troppi furbetti, che, ovviamente, nuocciono agli onesti produttori e consumatori
7 addirittura!? anche la filosofia, adesso!!?
8 ha dimenticato gli OGM .... riempiono bene la bocca ...
A la salùt ben tant,
Angelo Minguzzi minguzziangelo@libero.it
Angelo, siamo in campagna elettorale, fra chi copia i programmi di altri, chi fa il tuttologo e pensa di avere sempre la verità in tasca e via dicendo, è normale che si vada per slogan, a volte anche un po' esagerati.
RispondiEliminaL'agricoltura fa tanto per la qualità (è vero, bisogna chiarire cosa s'intende), ma fino a un certo punto. Il biologico è una strada percorribile, che può dare dei buoni frutti in questo periodo di crisi economica. Crisi economica strana, perché alcuni settori comunque funzionano.
Poi è vero, sul biologico i furbetti ci sono (come ci sono ovunque). Una soluzione è sicuramente unire il biologico alla produzione locale. Non che io mi possa mettere a controllare se il mio ortolano usa oppure determinati prodotti, ma più la produzione è vicina al consumatore, più il controllo si fa stringente.
Sugli OGM lascia stare, altrimenti sei tu che passi dall'altra parte.
Nell'articolo gli OGM non vengono citati.