Risposta alla proposta del circolo di Legambiente “A. Cederna” e della Rete Rifiuti Zero Emilia-Romagna
Rispondiamo con piacere all’opportuna sollecitazione del circolo “A. Cederna” di Legambiente e della Rete Rifiuti Zero Emilia-Romagna lanciata sui media locali in merito alla raccolta porta a porta dei rifiuti solidi urbani con tariffa puntuale per le quantità prodotte.
Innanzitutto vogliamo ricordare che fu proprio il ministro Verde dell'ambiente Edo Ronchi a introdurre la raccolta differenziata in Italia e il porta a porta.
Infatti nell'economia circolare che sosteniamo e la cui promozione abbiamo inserito nel programma della coalizione del centrosinistra di Lugo, non possono esistere, se non come elementi eccezionali, rifiuti veri e propri. Tutto deve rientrare nei cicli biogeochimici naturali. Quello che sembra rifiuto per un’azienda o per il cittadino deve diventare diventare materia prima seconda per altre produzioni. L’economia circolare si basa proprio su questo e crediamo che solo su di essa si possa basare uno sviluppo che sia sostenibile per gli ecosistemi che ci circondano.
Per questi motivi sosteniamo sottoscriviamo la proposta di Legambiente e della Rete Rifiuti Zero.
La raccolta porta a porta ha dimostrato ormai chiaramente in tutta Italia, e i dati lo dimostrano, che, se è ben preparata e organizzata, risulta molto efficace nella riduzione dei rifiuti prodotti e nel raggiungimento dell'obiettivo di far pagare il servizio solo per i rifiuti effettivamente conferiti e non sulla base dei metri quadri delle abitazioni o del numero di occupanti, criteri che, invece, non premiano l’impegno del cittadino nei confronti della raccolta differenziata.
Certamente, affinché funzioni, è necessaria la condivisione da parte dei cittadini e quindi occorre una fase preliminare di informazione ed educazione capillare casa per casa con operatori capaci e qualificati che possano farne capire i benefici.
Sottolineiamo inoltre la necessità di ridurre i rifiuti alla produzione, dato che massimizzare la raccolta differenziata e il riciclo di quanto raccolto è doveroso e obbligatorio, ma non è pensabile un aumento infinito dei rifiuti prodotti. Ciò deve cominciare dalle plastiche, che vanno il più possibile messe al bando, dalla drastica riduzione degli imballaggi a favore di prodotti sfusi, dalla reintroduzione dei resi (come le bottiglie di ), dalla riprogettazione dei cicli di produzione artigianale e industriale per realizzare pienamente una vera economia verde e circolare.
Gian Luca Baldrati
Capolista Verdi Lugo
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