sabato 19 dicembre 2020

Transizione energetica intelligente?


Con la scusa della transizione energetica c’è chi vuole attuare politiche del secolo scorso

Pensavamo di averle sentite tutte e invece dobbiamo ricrederci. In una situazione di emergenza climatica mondiale, in cui ormai risulta chiaro a tutti il monito praticamente unanime degli scienziati di invertire la rotta se vogliamo scongiurare la catastrofe e limitare gli immani danni causati dai cambiamenti climatici già in corso, c’è chi paradossalmente vuole continuare a sviluppare il settore Oil&Gas.
Di fronte alle proteste per il progetto di realizzazione dell’impianto di stoccaggio di CO2 a Ravenna, il Partito Repubblicano cittadino non solo difende a spada tratta il progetto, come già fatto dal Vicesindaco di Ravenna Eugenio Fusignani, ma si dice favorevole alla ripresa delle estrazioni di gas metano nel mare Adriatico e sostiene di voler ulteriormente sviluppare il settore Oil&Gas. Questo per fare di Ravenna la capitale dell’energia. Dell’energia fossile, però!

È incredibile come certe forze politiche non riescano a cogliere i messaggi forniti dalla scienza e restino con tutte le loro forze ancorate a un passato che è la causa dei problemi attuali. E hanno pure il coraggio di chiamarla transizione energetica “intelligente”! Forse ad alcuni non è chiaro che non possiamo sfruttare tutte le risorse di combustibili fossili esistenti, fino all’ultima goccia di petrolio o all’ultima molecola di metano. Se vogliamo fermare o almeno contenere i cambiamenti climatici in corso, dobbiamo abbandonare il più velocemente possibile le fonti fossili.

Con la scusa dei posti di lavoro esistenti, non possiamo continuare a scaricare gas serra in atmosfera. Lavoriamo per un vera transizione energetica, che viri al più presto verso le fonti rinnovabili. Anche questo è un modo per creare posti di lavoro.





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