mercoledì 28 settembre 2011

La tabula rasa delle Ferrovie

Nel mese di aprile le Ferrovie dello Stato hanno provveduto alla manutenzione delle massicciate ferroviarie, per limitare la proliferazione della vegetazione che poteva provocare disturbo e pericoli al transito dei treni. L'intervento, costituito non dal taglio abituale della vegetazione, ma dal diserbo chimico, nella provincia di Ravenna, è stato realizzato da una ditta privata di Tarquinia (Viterbo), per conto di RFI S.p.A. Anche se, a sentire i tecnici della ditta esecutrice e anche le stesse Ferrovie, pare che l'intervento di diserbo chimico sia stato eseguito con assoluto rispetto delle regole, immediatamente sono sorte le proteste dei residenti, soprattutto nell'area di Russi e di Lugo.


Nella zona di Russi le proteste più significative sono quelle dell'ACER, l'Associazione dei Cacciatori dell'Emilia-Romagna, che segnala come le sostanze chimiche utilizzate, prodotti a base di oxifluorfen, sale isopropilamminico di glifosate, fluroxipir e triclopir, abbiano causato la morte di numerosi animali, a partire da una colonia di usignoli, tanto che l'Associazione ha deciso di presentare un esposto.


Nella zona di Lugo, invece, le proteste sono giunte direttamente da alcuni cittadini residenti in prossimità della ferrovia. Dopo il trattamento, infatti, oltre al disseccamento dell'erba, sono stati rilevati anche danni alla vegetazione arborea che si trova nel terreno delle Ferrevie, ma non in prossimità dei binari e, in alcuni casi, anche in terreni privati. I cittadini hanno segnalato, infatti, disagi ed esalazioni maleodoranti, oltre che danni a insetti come le api, normalmente abbondanti nell'area, ma scomparse dopo il trattamento. I cittadini, inoltre, non sono stati informati preventivamente dell'esecuzione dei trattamenti e, quindi, nessuno ha potuto proteggere i propri animali d'affezione durante l'irrorazione. Oltretutto, sempre a Lugo, non sono stati informati nemmeno gli insegnanti di una scuola dell'infanzia confinante con la massicciata! L'Assessore alla Sanità della Regione, Carlo Lusenti, nella risposta all'interrogazione della Consigliera Regionale Gabriella Meo di SEL-Verdi ha confermato che la ditta non ha seguito appieno le modalità previste, non precisando il giorno esatto di inizio dei trattamenti.


Stupisce la lettera del Servizio di Igiene Pubblica dell'AUSL di Ravenna inviata al Comune di Lugo in risposta alle proteste dei residenti, nella quale si escludono i danni alle alberature private, tranne un caso, malgrado le segnalazioni pervenute. L'AUSL, inoltre, rileva l'assenza, nella zona interessata, di pozzi profondi in uso come fonti di approvvigionamento idrico per la rete pubblica di distribuzione dell'acqua potabile, né utenze artesiane destinate al consumo umano. Sempre nella lettera del Servizio di Igiene Pubblica si riporta l'assenza di danni alla fauna selvatica e agli insetti pronubi e l'assenza di segnalazioni relative a esalazioni maleodoranti.


Di tutt'altro avviso sono i cittadini residenti, che continuano ad affermare che in precedenza non sono mai stati eseguiti interventi così drastici e che i danni, negati dall'AUSL, sono presenti.



Gian Luca Baldrati

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