giovedì 13 febbraio 2014

Salvaguardia dei dialetti in Regione

[caption id="attachment_1062" align="alignleft" width="257"]Lingue e dialetti d'Italia. Immagine tratta da Wikipedia Lingue e dialetti d'Italia.
Immagine tratta da Wikipedia[/caption]

UN PASSO AVANTI PER LA TUTELA DEI DIALETTI IN REGIONE: MA RESTA ANCORA MOLTO DA FARE.

Si è svolto ieri (10 febbraio) a Bologna un incontro, convocato dall'Assessore Regionale alla cultura Mezzetti, per porre rimedio alla cancellazione della legge regionale sui dialetti.

Presenti esperti e studiosi di tutte le province, a eccezione di Piacenza, Parma e Reggio.

Un mondo vasto e ricco quello dei dialetti, basato sul volontariato, aperto a collaborazioni con università straniere, pieno di studiosi preparati e di attivisti infaticabili. Un mondo emerso con forza per reagire alla cancellazione della legge regionale sui dialetti.

E che oggi si impegna a trovare la strada per rimediare all'errore e rilanciare il tema, dialogando con le istituzioni regionali.

Dalla relazione dell'Assessore e dai numerosi interventi è scaturita la necessità di nominare un comitato scientifico consultivo di esperti di dialetti e di operatori che venga interpellato dall'Assessore e dall'Istituto Beni Culturali in merito alle scelte da effettuare.

Alla fine della riunione si è costituito un comitato aperto, da integrare con esponenti delle province mancanti e con eventuali altri esperti, che ha nominato come referente Giuseppe Bellosi.

Già dalla riunione di ieri è emersa l'indicazione di indirizzare le risorse attualmente disponibili (50 mila euro) verso la creazione di un archivio sonoro digitalizzato, mettendo in rete le esperienze già esistenti, come quella del Centro per il dialetto romagnolo della fondazione Oriani di Ravenna.

Ma è stato chiesto all'Assessore di farsi portavoce presso la Giunta Regionale per ottenere finanziamenti adeguati per un impegno poliennale per i dialetti.

Inoltre procede l'impegno per presentare una nuova proposta di legge, adeguata nella parte normativa, da far discutere all'assemblea legislativa regionale.

Una legge che dovrà contare su risorse adeguate e considerare i dialetti come elemento costituzionale della nostra Regione.

Già i consiglieri Zoffoli e Meo si sono resi disponibili.

Sembra quindi che dal dato estremamente negativo della cancellazione della legge possa emergere un nuovo impegno per i dialetti nella nostra Regione.

Le prossime settimane ci daranno la risposta.

 

Paolo Galletti

promotore della legge regionale sui dialetti

Coportavoce Federazione Verdi Emilia-Romagna

 

Di seguito il promemoria scritto da Giuseppe Bellosi e Paolo Galletti e consegnato all'Assessore Regionale

PROPOSTE PER UNA NUOVA LEGGE REGIONALE PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEI DIALETTI

I dialetti sono beni culturali di particolare importanza per il ruolo secolare che hanno rivestito nella comunicazione e nella trasmissione dei saperi e per il ruolo che ancora oggi rivestono non solo nell'ambito comunicativo di una parte consistente di cittadini, ma anche nell'ambito letterario, con autori riconosciuti di livello nazionale (ad esempio Tonino Guerra e Raffaello Baldini).

Riteniamo opportuno che per affermare chiaramente l'importanza della tutela e valorizzazione dei dialetti non sia sufficiente inserire un articolo in una futura legge dedicata alle attività culturali, ma si debba predisporre una legge autonoma.

È necessario prevedere una dotazione finanziaria poliennale per attuare progetti non occasionali, ma di lungo periodo.

La legge dovrà proporsi QUATTRO obiettivi:

1. Ricerca scientifica in ambito dialettologico e demologico. In particolare si dovrà prevedere la costituzione di un Archivio sonoro e audiovisivo e di un Archivio bibliografico. L'Archivio sonoro e audiovisivo digitale comprenderà:

a) le copie digitali di registrazioni esistenti in raccolte pubbliche o private. Occorre tener presente che localmente esistono già archivi sonori, come ad esempio quello del Centro per il dialetto romagnolo della Fondazione Oriani di Ravenna: in questi casi si studieranno forme di collaborazione.

b) le registrazioni originali da eseguire con ricerche sul campo promosse con i finanziamenti della legge

L'Archivio bibliografico in originale o in copia, contributi a stampa e manoscritti riguardanti i beni linguistici e demologici. Per i materiali con diritti d'autore scaduti potranno essere digitalizzati e resi disponibili on line

2. Promozione di attività culturali: manifestazioni, spettacoli, iniziative editoriali, discografiche, multimediali

3. Istruzione. Sussidi all'attività didattica, sostegno a inziative scolastiche

4. Comunicazione. Realizzazione di trasmissioni radiofoniche e televisive, siti Internet, interventi sui social network.

Organizzazione:

Creazione di una struttura dedicata esclusivamente ai dialetti o presso l'assessorato o presso IBC, che curi la realizzazione dei progetti autonomamente o in collaborazione con le università e i centri di documentazione e le associazioni già operanti nei vari territori.

Istituzione di un comitato scientifico regionale per la valutazione dei progetti.

Procedura per l'assegnazione di contributi a enti e associazioni: da definire

 

Nessun commento:

Posta un commento