[caption id="attachment_1437" align="alignleft" width="300"] Immagine tratta da infosannio.wordpress.com[/caption]
Che cosa associa Cotignola, ma anche Fusignano o Alfonsine, alla tragedia di Refrontolo, in Veneto?
E’ presto detto: il torrente Senio, che rende meglio l’idea sulla sua natura rispetto alla definizione di fiume a carattere torrentizio.
Infatti, questa primavera i cittadini di Cotignola hanno trascorso una notte insonne con i sacchetti di sabbia in mano sulle sponde del Senio durante l’ultima piena. Come mai, potrebbe chiedersi qualcuno, dal momento che proprio per evitare questo sono state realizzate alcune casse di espansione in previsione delle piene proprio a Biancanigo, a monte di Castelbolognese ?
La risposta è semplice, persino banale: qualcuno non ha provveduto a realizzare le condotte di adduzione tra il fiume/torrente e le casse di espansione che sono state realizzate dai cavatori con evidenti benefici (loro).
Oggi, pertanto la domanda è: a fronte delle prossime piogge autunnali (tre/quattro mesi) e degli evidenti cambiamenti climatici (vedi quanto è successo a Errano di Faenza nel maggio scorso) esiste qualcuno a livello politico-amministrativo in grado di tranquillizzare gli abitanti di Cotignola (in primis), Fusignano e Alfonsine, cioè i Comuni più a rischio, dal pericolo di esondazioni improvvise?
Se sì, batta un colpo, pubblicamente.
In altri termini, come si suole dire: ci metta la faccia e dica a che punto sono i lavori per il contenimento delle piene.
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