La Regione Emilia-Romagna ha recentemente dato il via libera per l'attivazione dei relativi concorsi per l'individuazione di 10 Direttori di Unità Operativa (Primari) corrispondenti a 10 posti vacanti in altrettanti reparti dell'AUSL della Romagna. Quattro saranno per l'ex area di Ravenna, tre per Forlì, uno per Rimini e due nel laboratorio di Pievesestina. Nello specifico, quelli dell'ex area di Ravenna saranno Chirurgia di Faenza, Ematologia di Ravenna, Gastroenterologia di Ravenna e Oncologia di Ravenna.
Questa è certamente un'ottima notizia e giustamente il Direttore Generale dell'AUSL della Romagna; Marcello Tonini, ha recentemente dichiarato che questo “è un ottimo segnale di rilancio per la sanità della Romagna e la cura dei cittadini: insieme si può”.
Peccato che ci sia qualcosa che non va. Non manca, infatti, qualcuno all'appello?
Non ci sarebbe anche un posto vacante nella direzione della Cardiologia di Lugo? Se l'attivazione dei concorsi per l'individuazione di questi Primari è un chiaro segnale che con l'unificazione delle AUSL di Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini non ci saranno tagli di reparti, la scelta di non inserire nell'elenco la Cardiologia di Lugo è, di conseguenza, un chiarissimo indizio di quale sarà il destino di questo reparto.
Parliamo di un reparto che già sta vivendo una situazione critica, con il personale in costante riduzione e che al momento si ritrova in una situazione insostenibile. E così, se da un lato continuano le rassicurazioni in merito al fatto che l'AUSL unica non porterà depotenziamenti dei Presidi Ospedalieri (noi Verdi che denunciamo questa situazione ormai da molto tempo veniamo accusati di disfattismo), dall'altro l'Ospedale di Lugo continua a perdere colpi. Ora è il turno del reparto di Cardiologia che si trova senza Primario, senza Caposala (che al momento è quella di Rianimazione) e con un destino incerto. Continuiamo a chiederci come verranno gestite le cardiopatie più gravi, dato che in caso di urgenza i pazienti devono essere trasferiti in ambulanza a Ravenna, con tutto il dispiego di tempo necessario e i rischi per la salute degli utenti.
E in tutto questo la politica lughese cosa dice? Durante l'ultima campagna elettorale, dopo che noi sollevammo il problema del destino dell'Ospedale di Lugo, tutti si dichiararono strenui paladini del Presidio lughese. E adesso?
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