lunedì 12 maggio 2014

Legge regionale sulla tutela dei dialetti

indexPresentato Progetto di legge regionale a tutela dei dialetti: un risultato della mobilitazione dei mesi scorsi.

E' stato presentato un progetto di legge sui dialetti dai consigleri regionali dei Verdi e del Pd all'Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna.
E' un risultato della mobilitazione dei mesi scorsi di migliaia di persone e della federazione regionale dei Verdi, che protestarono contro l'improvvida cancellazione della legge regionale del 1994, proposta dal consigliere Verde Paolo Galletti.
Questo nuovo progetto di legge, costruito con la collaborazione di Giuseppe Bellosi e di Paolo Galletti riprende i concetti base della legge del 1994 ed aggiorna i meccanismi di attuazione , in modo che garantiscano tempi e finanziamenti certi.
Occorre ora vigilare perchè l'iter di approvazione sia celere e non snaturi la proposta.
Tutti coloro che si sono mobilitati fin'ora sono disponibili a intervenire con ogni mobilitazione, perchè si ottenga l'approvazione della legge prima della fine della legisltura regionale.

Sarà nostra cura tenere sotto la lente di ingrandimento tutti i passaggi ed informare gli interessati.

Arianna Bianchi e Paolo Galletti
portavoce Federazione Verdi Emilia Romagna



Sintesi del Progetto di Legge, tratta dall'agenzia ANSA.

Il progetto di legge regionale per la "salvaguardia e valorizzazione dei dialetti dell'Emilia-Romagna" è costituito da sette articoli e parte dalla premessa per cui l'Italia e' il Paese europeo che conta il maggior numero di dialetti in rapporto alla propria superficie.

Si legge nella relazione al provvedimento: "L'Unita' d'Italia ha significato, dal punto di vista linguistico, l'imposizione di una lingua nazionale non avvertita come naturale dalla maggior parte dei nuovi italiani, inculcata attraverso i programmi scolastici ed affermatasi veramente come lingua madre solo con la diffusione dei mass media. Il prezzo di questa conquista e' stato il sacrificio degli idiomi dialettali sull'altare della presunta emancipazione da una situazione di subalternita' sociale e culturale da essi incarnata".

Solo negli anni Ottanta del Novecento, grazie a studiosi come Ezio Raimondi, si e' cominciato a comprendere che occorre tutelare "anche il paesaggio della lingua, oltre quello naturale. E' cosi' che i programmi scolastici si sono riaperti ad ospitare retaggi e culture ormai lontane dalle nuove generazioni e le istituzioni sono corse ai ripari per evitare la dispersione di una ricchezza culturale che andava scomparendo".

Il progetto di legge richiama la legge regionale 45/1994 che aveva affidato all'Ibc il compito di conservare, proteggere e trasmettere quello che a tutti gli effetti e' un bene culturale; l'Istituto si e' proposto di farlo attraverso un programma ambizioso che prevedeva l'istituzione di un osservatorio linguistico, di un archivio lessicale, di un corpus di documentazione toponomastica e di una banca dati della memoria contadina, artigiana e industriale. Un progetto che voleva organizzare attivita' promozionali, artistiche e didattiche, supportare manifestazioni letterarie, teatrali e musicali per mezzo di borse di studio; realizzare interventi didattici in ambito scolastico e produrre alcune collane di pubblicazioni editoriali e audiovisive.

Alcuni risultati sono stati raggiunti, ma quella legge avrebbe "sofferto dell'esiguita' degli stanziamenti", non consentendo una piena realizzazione delle finalita' per cui era nata, fino a farla ritenere superata e assorbibile dai finanziamenti previsti sulla legge regionale 37 del 1994 sulla promozione culturale. Di qui la volonta' di riproporre una legge regionale specifica per la conservazione e la trasmissione del patrimonio dialettale, auspicando che sia "in grado di alimentarsi di un'entrata economica sufficiente alla sua realizzazione".

 

4 commenti:

  1. rieccoci qua, caro Pantela, con il nostro dialetto.
    Ti chiederei a questo punto, anzi te lo chiedo, di pubblicare il Testo completo del Progetto di Legge, in modo che possa farmene un'idea più completa.

    At salut,

    Angelo d Zizaron d Masìra.

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  2. scusa Angelo,
    per ora non riesco a pubblicarla qui :E' in pdf.
    mi rimandi la tua mail e te la spedisco
    at salut

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  3. Paolo, se mi mandi il pdf, appena possibile lo inserisco io.

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