Nel progetto di manutenzione degli argini del Canale dei Molini in prossimità del Parco del Loto di Lugo, che prevede il taglio della fascia alberata sull'argine sinistro, sono presenti gravi incongruenze negli atti
Perché far passare per prevenzione del rischio idraulico, con annesse misure di urgenza e di protezione civile, un intervento di ordinaria manutenzione di un’opera che ha solo finalità irrigue e non fa parte della rete scolante del territorio?
E' questa la domanda che hanno posto i Verdi ai responsabili del Consorzio di Bonifica in occasione di un'affollata assemblea della Consulta Lugo Nord, tenutasi giovedì 21 gennaio scorso, alle presenza di due Assessori Comunali.
Il Canale dei Mulini deriva le sue acque dal fiume Senio e dalla rete scolante dei territori di Castel Bolognese e Solarolo e giunto in prossimità di Zagonara viene scaricato nello scolo Tratturo. Nel tratto lughese, quindi, viste le sue caratteristiche pensili, non raccoglie acque piovane ma solo quelle che vi vengono immesse dal CER (Canale Emiliano Romagnolo) per motivi irrigui (può succedere, in casi eccezionali, che venga utilizzato per pomparvi artificialmente acqua in eccesso come accaduto nel febbraio scorso a seguito dell’allagamento di Lugo Ovest). Nessun rischio idraulico legato al canale, ma una via di fuga aggiuntiva dell’acqua in caso di necessità (se le pompe idrauliche vengono attivate).
I Verdi di Lugo hanno inoltre svelato uno strano retroscena: l'intervento in oggetto (la risagomatura del canale con taglio di alberi da via De Brozzi a via Piratello) non figura tra gli interventi finanziati dalla Delibera Regionale (n. 726/2015, fondi poi trasferiti al Consorzio di Bonifica con la Delibera del Consiglio Comunale di Lugo n. 63/2015). Sono infatti altri i tratti del canale (da via Piratello a via Sant'Andrea) valutati rischiosi e per i quali sono stati stanziati quei fondi (che ovviamente non possono essere distratti per altri tipi di intervento).
La risposta imbarazzata è stata che l'intervento sarà finanziato non più con i contributi regionali ma con risorse proprie del Consorzio, anche se nel progetto del Consorzio stesso, del 02/09/2015, risulta che il Consorzio finanzierà 20.000 €, mentre altri 33.000 € li recupererà il Comune di Lugo, tramite altri fondi (5.000 dalla Protezione Civile, tramite l'OCDPC n. 232/2015 e appunto 28.000 dalla Regione Emilia-Romagna, con la Delibera 726/2015).
Qualcosa non torna. Se il Canale ha finalità irrigue e non idrauliche, non è possibile accedere ai fondi per la messa in sicurezza del territorio della Regione. E, soprattutto, anche volendo, la Regione non ha finanziato l'intervento in quel tratto!
I Verdi chiedono al nuovo presidente del Consorzio di ascoltare le richieste dei cittadini e rinunciando al progetto di abbattimento degli alberi che tuttora impediscono, ove presenti, ogni smottamento della riva del canale.
mi sembra che il Consorzio abbia combinato un bel pasticcio!
RispondiEliminaInoltre a che serve un intervento del genere ?
Per accedere al canale per eventuali riparazioni non bisogna abbattere alberi.
e' talmente stretto che si puo fare un intervento dall'altra parte non alberata.
Durante l'assemblea pubblica il rappresentante del Consorzio presente ha detto che se si dovesse aprire un fontanazzo nell'argine sinistro non riuscirebbero a intervenire rapidamente (quindi non si parla più di smottamenti, come, invece, si leggeva nel progetto).
RispondiEliminaPerò non ha detto che avendo il Canale, in quel punto, esclusivamente funzioni irrigue, se c'è molta acqua è "colpa" del Consorzio stesso, che l'ha messa volutamente.